giovedì 02 febbraio 2012 – PROVINCIA – Pagina 31
PESCANTINA. Sulla questione della discarica torna il presidente del Comitato tecnico, che illustra la sua posizione
Ca´ Filissine, Cossu promuove
l´intero progetto di bonifica
l´intero progetto di bonifica
Il professore sostiene: «Intervenire solo su una delle fonti inquinanti non risolverebbe il problema ambientale, un´alternativa più soft non c´è»
Intervenire solo su una fonte di inquinamento, il vigneto Ferrari, e non sulle altre, non risolverebbe il problema ambientale legato alla discarica. Bisogna bonificare anche la discarica di Ca´ Filissine ed eliminare l´inquinamento che deriva dall´attività della coltivazione del vigneto Ferrari per bonificare l´area. Questa in sintesi la posizione del professor Raffaello Cossu, a margine del dibattito che la sua relazione a Palazzo Betteloni ha suscitato tra le forze politiche e il Movimento ambiente e vita.
Su Ca´ Filissine, in relazione ai due articoli apparsi sull´Arena del 25 e del 27 gennaio, interviene direttamente il professor Cossu, docente all´Università di Padova e presidente del Comitato tecnico che ha condotto lo studio preliminare per dare soluzione al problema della bonifica e messa in sicurezza del sito della discarica ancora sotto sequestro.
«Vorrei puntualizzare alcune consi! derazioni e affermazioni che mi sono state attribuite durante la serata pubblica. Parafrasando un famoso professore dell´Università di Padova, vorrei dare una interpretazione autentica del mio pensiero». Ciò premesso, spiega: «Prima dell´inizio dell´attività del Comitato tecnico istituito dalla Provincia di Verona e da me presieduto, il modello concettuale di inquinamento della falda vedeva nella discarica l´unica fonte inquinante. Altri esperti, consultati dal Gestore della discarica, includevano anche tra le fonti inquinanti una vicina vecchia discarica incontrollata, sovrastata da un vigneto. Noi con il nostro lavoro, le nostre indagini e le nostre elaborazioni siamo arrivati ad ipotizzare una terza fonte inquinante, con ogni probabilità più importante delle altre due, e cioè l´attività agricola condotta sul vigneto».
«E questo», prosegue Cossu, «perché nella falda si ritrovava prevalentemente ammoniaca, rispetto ai clorur! i pur presenti nel percolato della discarica. Il rapporto del ! Comitato tecnico aggiunge che tuttavia ci sono anche i segni di un certo contributo da parte della discarica di Ca´ Filissine. Poiché il nostro compito non era quello di fare progetti, ma di indicare delle linee guida per la soluzione del problema ambientale, a quello ci siamo attenuti. Per ogni dettaglio si rimanda alle conclusioni del Comitato stesso».
Il concetto che viene ribadito da Cossu rimanda alle soluzioni del progetto elaborato dallo studio Dell´Acqua, presentato in Provincia e in teatro comunale a Pescantina ed ora all´esame della Regione, dopo essere stato valutato dalla Commissione Via provinciale. Tra le indicazioni che caratterizzano lo studio progettuale, viene prevista la bonifica integrale sia della discarica di Ca´ Filissine, sia dei materiali della vecchia discarica formatasi dagli anni ´70 in poi e chiamata Vigneto Ferrari. I due spazi così unificati formerebbero il nuovo catino dell´impianto che conterrebbe,! una volta impermeabilizzato il fondo, secondo le stime, 1,9 milioni di metri cubi di rifiuti speciali che, al ritmo di conferimento di circa 200mila tonnellate l´anno, occuperebbe un periodo di 14 anni circa di vita della discarica.
Un altro aspetto della vicenda viene messo in luce dal professor Cossu in relazione al problema prioritario dell´inquinamento. E riguarda le indicazioni ricevute dalla magistratura. Rivela infatti Cossu: «In sede di incontro poi con il magistrato che aveva ordinato il sequestro della discarica, questi davanti alle conclusioni del rapporto disse: “Bene, se ritenete che oltre alla discarica ci sono altre fonti di inquinamento, intervenite per rimuoverle; quello che a noi interessa è che venga risanato l´ambiente”. Il progetto presentato, come ho già avuto modo di dire alla Provincia, rispetta questo criterio».
«Intervenire solo su una delle fonti e non sulle altre», sottolinea dunque il professore, «! non risolverebbe il problema ambientale».
Raffaello Cossu tiene a! dire inoltre: «Le precisazioni sul mio coinvolgimento nel progetto dello Studio Dell´Acqua non erano affatto un disconoscimento di paternità ma, al contrario, un corretto riconoscimento del lavoro altrui. Le soluzioni tecniche progettuali che, ripeto, rispettano gli indirizzi di tutela ambientale avanzati dal Comitato tecnico, costituiscono infatti patrimonio intellettuale di chi li ha prodotti». Conclude il professore: «Ritengo che l´alternativa a questo progetto, data anche l´attuale situazione economica generale, non sia un altro intervento “più soft”, ma la permanenza dello statu quo, cioè discarica chiusa (con tutti i grandi problemi ambientali e di sicurezza che questo comporta) e ambiente inquinato».
Su Ca´ Filissine, in relazione ai due articoli apparsi sull´Arena del 25 e del 27 gennaio, interviene direttamente il professor Cossu, docente all´Università di Padova e presidente del Comitato tecnico che ha condotto lo studio preliminare per dare soluzione al problema della bonifica e messa in sicurezza del sito della discarica ancora sotto sequestro.
«Vorrei puntualizzare alcune consi! derazioni e affermazioni che mi sono state attribuite durante la serata pubblica. Parafrasando un famoso professore dell´Università di Padova, vorrei dare una interpretazione autentica del mio pensiero». Ciò premesso, spiega: «Prima dell´inizio dell´attività del Comitato tecnico istituito dalla Provincia di Verona e da me presieduto, il modello concettuale di inquinamento della falda vedeva nella discarica l´unica fonte inquinante. Altri esperti, consultati dal Gestore della discarica, includevano anche tra le fonti inquinanti una vicina vecchia discarica incontrollata, sovrastata da un vigneto. Noi con il nostro lavoro, le nostre indagini e le nostre elaborazioni siamo arrivati ad ipotizzare una terza fonte inquinante, con ogni probabilità più importante delle altre due, e cioè l´attività agricola condotta sul vigneto».
«E questo», prosegue Cossu, «perché nella falda si ritrovava prevalentemente ammoniaca, rispetto ai clorur! i pur presenti nel percolato della discarica. Il rapporto del ! Comitato tecnico aggiunge che tuttavia ci sono anche i segni di un certo contributo da parte della discarica di Ca´ Filissine. Poiché il nostro compito non era quello di fare progetti, ma di indicare delle linee guida per la soluzione del problema ambientale, a quello ci siamo attenuti. Per ogni dettaglio si rimanda alle conclusioni del Comitato stesso».
Il concetto che viene ribadito da Cossu rimanda alle soluzioni del progetto elaborato dallo studio Dell´Acqua, presentato in Provincia e in teatro comunale a Pescantina ed ora all´esame della Regione, dopo essere stato valutato dalla Commissione Via provinciale. Tra le indicazioni che caratterizzano lo studio progettuale, viene prevista la bonifica integrale sia della discarica di Ca´ Filissine, sia dei materiali della vecchia discarica formatasi dagli anni ´70 in poi e chiamata Vigneto Ferrari. I due spazi così unificati formerebbero il nuovo catino dell´impianto che conterrebbe,! una volta impermeabilizzato il fondo, secondo le stime, 1,9 milioni di metri cubi di rifiuti speciali che, al ritmo di conferimento di circa 200mila tonnellate l´anno, occuperebbe un periodo di 14 anni circa di vita della discarica.
Un altro aspetto della vicenda viene messo in luce dal professor Cossu in relazione al problema prioritario dell´inquinamento. E riguarda le indicazioni ricevute dalla magistratura. Rivela infatti Cossu: «In sede di incontro poi con il magistrato che aveva ordinato il sequestro della discarica, questi davanti alle conclusioni del rapporto disse: “Bene, se ritenete che oltre alla discarica ci sono altre fonti di inquinamento, intervenite per rimuoverle; quello che a noi interessa è che venga risanato l´ambiente”. Il progetto presentato, come ho già avuto modo di dire alla Provincia, rispetta questo criterio».
«Intervenire solo su una delle fonti e non sulle altre», sottolinea dunque il professore, «! non risolverebbe il problema ambientale».
Raffaello Cossu tiene a! dire inoltre: «Le precisazioni sul mio coinvolgimento nel progetto dello Studio Dell´Acqua non erano affatto un disconoscimento di paternità ma, al contrario, un corretto riconoscimento del lavoro altrui. Le soluzioni tecniche progettuali che, ripeto, rispettano gli indirizzi di tutela ambientale avanzati dal Comitato tecnico, costituiscono infatti patrimonio intellettuale di chi li ha prodotti». Conclude il professore: «Ritengo che l´alternativa a questo progetto, data anche l´attuale situazione economica generale, non sia un altro intervento “più soft”, ma la permanenza dello statu quo, cioè discarica chiusa (con tutti i grandi problemi ambientali e di sicurezza che questo comporta) e ambiente inquinato».

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