domenica 25 settembre 2011

Cà Filissine, no a pattumiera del Veneto; si a generatore di energia pulita


pUBBLICHIAMO L'ARTICOLO SCRITTO DA antonio brescia di ( idv ), sul futuro di ca' filissine e sulla proposta presentata per la messa in sicurezza dell'area.

Impianto fv su discarica a
 Novellara, RE
 
La discarica Ca' Filissine per l’eternità?
No, un progetto alternativo è possibile, ecco la proposta

L’iter: martedì 23 agosto, nella sede della Provincia di via Franceschine è stato presentato il progetto di riapertura. Ricordiamolo, con questa Amministrazione la discarica è sotto sequestro dal 2005, a causa dell' inquinamento delle falde acquifere. A Ca' Filissine, confluiscono i rifiuti di moltissimi comuni della provincia di Verona e dopo la nuova apertura si andrà a sversare una quantità, dai due ai tre milioni di tonnellate, tale da paragonarla a quella già conferita dagli anni '80 ad oggi. Il periodo di attività è previsto almeno per i prossimi 15 anni, e l’impianto andrà ad occupare altro terreno, verso i vigneti Ferrari, terreno oggetto di oneri e costi di epropriazione,  con relativo scavo di materiali inerti per oltre 500 mila m3, una discarica nella discarica. Ci domandiamo, a fronte di uno scavo per tali quantitativi se non si tratta di una ''nuova autorizzazione regionale di coltivazione di cava''.   Per dare dei numeri, ‘’la biodegradazione’’ del rifiuto, secondo il nuovo progetto e tecnologie utilizzate,  avrà un tempo di degradazione di almeno 50-60 anni. Infine, il giro d’affari,  previsto è intorno ai 180 milioni di euro, non prima aver speso quasi 40 milioni di euro per la '' costruzione'' della nuova discarica.
La Regione dovrà ora emettere un giudizio di compatibilità finale, mentre a breve la Provincia e il Comune possono invece esprimere un parere, che, se positivo, verrà poi utilizzato per chiedere alla Magistratura il dissequestro dell'impianto.

I dubbi evidenti 
sono eclatanti, come il fatto della totale assenza di una gara pubblica per il nuovo progetto, dubbi se il nuovo gestore/direzione sarà pubblico o privato; grave la mancanza di un progetto alternativo serio. Constatiamo che ad oggi l’unica Azienda incaricata è  propio l'attuale gestore della discarica. Ci chiediamo a fronte ad un tema di una portata cosi impattante su questioni quali quello dell’inquinamento ambientale, aria e acqua, della salute dei cittadini, su quello finanziario e amministrativo, come mai i cittadini, di Pescantina, e diremmo anche dei comuni limitrofi, Bussolengo, San Pietro Incariano, Sant’Ambrogio V., e di tutti quelli che confluiscono in discarica, non siano stati coinvolti. Tutto ciò senza utilizzare un minimo di democrazia partecipata, come un tavolo con le associazioni e gli enti locali, peraltro prevista da diverse norme e dal buonsenso. Dubbi anche sulla bontà del progetto, a lettura di quanto affermato sui media dallo stesso sindaco’’ un controllo.. per il monitoraggio delle emissioni, rumori, odori e polveri che potrebbero recare disturbo ai cittadini’’. Senza dubbio, siamo convinti che l’amministrazione Reggiani oggi abbia fatto per lui la ‘’scelta migliore’’, cioè quella di rimpinguare velocemente le casse vuote del Comune, ma dimentica tre piccoli particolari: primo, la sua attuale maggioranza non è più quella elettorale, quindi è al limite della legittimità; secondo, con la salute dei cittadini non si scherza: terzo ci ha messo oltre 5 anni a presentare questo progetto, malgrado la disponibilità dimostrata da parte delle minoranze. Aggiungiamo che politicamente i rappresentanti della maggioranza, che avvallano questo progetto in  Provincia e  Regione, devono assumersi le proprie responsabilità, nei confronti dei cittadini ed elettori di Pescantina e della Valpolicella.
Ma quale la nostra proposta?
Siamo convinti che sia da ripensare l'intero ciclo dei rifiuti anche a livello provinciale, il quale se attivato porterà ad  una diminuzione del 30% delle tariffe (Pescantina invece li ha raddoppiati in 4 anni malgrado la differenziata) adottando la raccolta domiciliare spinta, finalizzata al riciclo totale della materia. Il tutto attraverso una progettazione delle filiere, la creazione di un centro di riciclo al 99% come quello di Vedelago, un uso di cassonetti di Rifiuti con Affetto: scambio fra cittadini di prodotti funzionanti e riutilizzabili, un consorzio del recupero della plastica come il progetto ‘’ Di casa in casa’’ al 100%, dove il materiale è riutilizzato per produrre secchi, palette, etc; un centro provinciale di compostaggio dell’umido per la produzione di humus e terriccio; infine si dovrebbe rendere obbligatoria, nei centri commerciali o luoghi pubblici, l’installazione di sistemi di recupero dei vuoti, magari premiando i clienti virtuosi con buoni acquisto o prodotti, così come avviene in Norvegia. La minima parte secca rimanente può essere ceduta ad impianti inceneritori del Nord Europa, che  oggi spesso a corto di materia prima, proprio per l’evoluzione verso il recupero, sono anche disponibili all’uso ed ad una remunerazione.

Il nostro progetto di fattibilità
per Cà Filissine è ecosostenibile, al 100%, autofinanziabile, e produce beneficio sociale almeno per i prossimi 30-40 anni, è un parco fotovoltaico, innovativo nel suo genere. Va subito detto che già un’importante azienda del settore ha, in fase di studio, quei documenti che l’Amministrazione ci ha fornito. Dalla prima analisi considerando la metà dell'attuale volume del terreno occupato della discarica, i pannelli fotovoltaici, installati su particolari sistemi di fissaggio modulari, fornirebbe energia per 4 MW. Per intenderci, il Comune potrebbe fornire energia a oltre 1300 abitazioni-famiglie. Il costo dell’impianto si aggirerebbe intorno ai 9 milioni di euro, ed anche se finanziato totalmente  rientrerebbe dall’investimento in 7-8 anni, con utili per le casse comunali, fin dal primo anno, inizialmente di 70 mila euro, a salire fino a un milione di euro annui, entrate certe per almeno 20 anni. Inoltre il Comune trarrebbe un altro cospicuo risparmio che equivale ai propri consumi di elettricità. I calcoli sono stati fatti al netto degli incentivi aggiornati all’ultimo decreto del 5.5.2011, e in stima prudenziale. Il progetto è ulteriormente migliorabile, in quanto i pannelli potrebbero anche essere installati in modo da convogliare e recuperare l’acqua piovana,  o installati su una superfice drenante, con forti riduzione sulla quantità di percolato prodotto e quindi si tradurrebbe da subito in maggiori risparmi. Inoltre per il percolato stesso potrebbe essere installato o riattivato in loco un depuratore, con l’effetto di forti risparmi sul trattamento-smaltimento. Infine l’impianto prevede un risparmio in immissione in atmosfera di Co2 pari  2.622.504 kg annui, proprio per l’energia pulita prodotta. Per convenzione, possiamo affermare che se spendendo metà dei 40 milioni per la riapertura, con il conto energia, si coprirebbe anche il costo attuale della gestione percolato.

Chiediamo, per il progetto in corso e per quello da noi proposto venga dato incarico ufficiale, a più Aziende del settore, con regolare procedura, a fine di lenire e prevenire ogni dubbio, su interessi di parte, sulla trasparenza e nel rispetto sulle normative degli appalti pubblici.

Auspichiamo e sollecitiamo, come evidente in modo propositivo e costruttivo, che l’attuale Amministrazione ascolti i cittadini, ad elaborare uno studio di fattibilità alternativo a quello di riempire la discarica di altri 3 milioni di tonnellate di rifiuti, evitando di  scaricare sui nostri figli ulteriori oneri, danni ambientali e rischi alla salute.
Il nostro gruppo, si riserva, nelle sedi opportune, a tutela dei cittadini, di promuovere qualsiasi attività democratica e partecipativa a salvaguardia dell’ambiente, del territorio e della salute dei cittadini.
 www.noipescantina.it

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