giovedì 25 aprile 2013

In morte di un (bravo) ambientalista



IN RICORDO DELL'AMICO SANDRO, PUBBLICO questo bellissimo articolo di Alessio Corazza, dal suo blog.

Ciao Sandro.!


E' morto Sandro Campagnola, curatore di un bel sito che racconta(va) il lato oscuro della Valpolicella e da cui ho tratto spesso ispirazione per scrivere i miei articoli. L'ho incontrato di persona una sola volta, esattamente due anni fa. Mi aveva dato appuntamento al quartiere Navigatori, dove aveva un ufficio. Abbiamo mangiato assieme un panino e parlato per un paio d'ore di quella terra alla quale eravamo entrambi visceralmente legati e che soffrivamo nel vedere, ogni giorno, violentata e sfregiata da chi non ne aveva compreso il valore e la bellezza. Ho ritrovato il resoconto di quella chiacchierata qualche giorno fa, riordinando i miei appunti. Quasi un segno del destino. La pubblico qui, senza cambiare nulla, come un piccolo e personale omaggio a una persona vera, che ha combattuto fino alla fine in quello che credeva. E sarebbe bello se ora qualcuno, in sua memoria, compilasse questa tabellina che lui aveva lasciato vuota.

2 aprile 2011
 Sandro Campagnola abita a Valgatara, è il curatore del sito teladoiolavalpolicella.
Un cancro lo sta divorando da anni: è partito da un rene, poi è andato in metastasi prendendogli i polmoni. E’ inoperabile: il farmaco che gli hanno prescritto serve solo a guadagnare tempo.
Magari è stata sfortuna. Magari era scritto che andasse a finire così. Ma nulla può togliergli dalla testa il pensiero che una piccola, invisibile particella di metallo pesante si sia infiltrata un giorno nel suo organismo. Gli anticorpi, addestrati ad allertarsi contro virus e batteri, l’hanno lasciata perdere, credendola innocua. Ma lei si è depositata, e i tessuti intorno si sono infiammati, creando il brodo di coltura ideale per il proliferare delle cellule tumorali.
Da dove è venuta quella particella? Sandro abita nel cuore della Valpolicella, a Valgatara, circondato da pregiati vigneti nutriti  però di velenosi pesticidi e da un cementificio che  si è incuneato decenni fa nei dintorni di Fumane.
Fermare i progetti di ampliamento di Cementirossi e creare le condizioni perché l’azienda levi le tende sono diventate le ragioni della sua vita. Dal suo sito, non esattamente un blog, dà notizie, esprime opinioni, lancia provocazioni. Come quella studiata per smascherare il ricatto occupazionale dell’azienda: “ma quanti sono i dipendenti Cementirossi? Sono 100, oppure 50, 40, 30…”. Per questo riceve svariate mail d’insulti da dipendenti, il più delle volte anonimi.
Sandro è cosciente che se la sua battaglia dovesse avere infine successo, molta gente perderebbe il lavoro. Ma per lui questa è una responsabilità dell’azienda, che non ha studiato nessun piano alternativo al nuovo forno (per Sandro, come per gli altri ambientalisti della zona, un inceneritore mascherato) per altro bocciato dal Tar. “Non abbiamo mai detto che l’azienda deve chiudere domani – spiega – ma dovrebbe fare un piano per arrivare alla chiusura programmata in un arco di alcuni anni”. Sa di cosa parla: il suo lavoro, che ora svolge in forma saltuaria, è quello di consulente aziendale, specializzato in crisi aziendali. Un po’ come il George Clooney di Tra Le Nuvole, dev’essere stato bravo. “Non ho mai subito intimidazioni, mai una gomma tagliata della macchina”.
Ora che si batte contro il cementificio è diverso. Non solo per lui. Franco Scamperle, viticoltore proprietario della cantina “Le Salette” e tra i firmatari del ricorso al Tar contro il cementificio, si è trovato dodici vigne tagliate.
Gli oppositori, tra gli imprenditori, del cementificio sono una piccola coalizione formata da Franco Allegrini, Giorgio Sboarina (fratello di Re Lele) de La Costa degli Ulivi, e Ugolini di Ugolini Petroli, che ha dietro una cinquantina di piccoli imprenditori della zona. I due comitati che svolgono il lavoro sporco sono Valpolicella2000 e Fumane Futura.
Politicamente, mi dice che il sindaco di Fumane ha un atteggiamento pilatesco. Nella Lega, che pare sia l’unico partito che conta ormai, ci sarebbero spaccature, ma Tosi avrebbe promesso pressioni sulla soprintendenza per non consentire gli scavi nella collina di Marezzane. 


A posteriori, non so dire se  quelle valutazioni di Sandro fossero corrette. Registro che, effettivamente, la soprintendenza ha bloccato gli scavi a Marezzane e il Tar ha confermato la decisione. Ma, quella contro il cementificio, era solo una delle tante battaglie di Sandro, che aveva una sola, vera, linea editoriale: non possiamo abdicare al bello, che è la nostra unica ricchezza. Una lezione che purtroppo, in questo Paese di grandi tesori coperti di ancora maggiori brutture, in pochi hanno assimilato.


http://verona-bit.blogspot.it/2013/04/in-morte-di-un-bravo-ambientalista.html


 http://www.meetup.com/noi-pescantina

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