domenica 28 aprile 2013

IL RIPENSAMENTO




Editori disponibili a rivedere l'accordo che prevedeva, da gennaio, la fruizione della selezione
di news per i soli onorevoli. Ma avvertono: "Valuteremo condizioni e limiti"
di Luciana Maci

La Fieg si è detta disponibile a riavviare il confronto, riservandosi però di valutare “condizioni e
limiti”, sulla rassegna stampa della Camera online, fino all’anno scorso gratuita per tutti gli utenti
della rete e poi “chiusa” al grande pubblico a seguito di un accordo tra Federazione degli editori e
Montecitorio che ne prevede la fruizione, da gennaio 2013, ai soli onorevoli.

In un comunicato la Federazione spiega che “tre parlamentari del Pd si sono rivolte alla Presidente
della Camera perché si attivi per far sì che la rassegna stampa destinata agli onorevoli torni,
malgrado l’accordo con la Fieg, ad essere pubblicata on-line ed accessibile senza limiti”.

Gli editori sottolineano poi che “nell’accordo fra la Camera dei Deputati e la Fieg si è già
concordemente riconosciuta la ‘specialità’ della funzione istituzionale e democratica svolta dal
parlamento, prevedendo un modello di fruizione della rassegna stampa che non ne penalizzi le
specifiche esigenze informative”.

Quindi si afferma la “la disponibilità della Fieg all’avvio di un confronto per valutare con la
Camera dei Deputati condizioni e limiti, anche temporali, per la pubblicazione di una rassegna
stampa contenente una selezione di articoli tematicamente correlati alle funzioni istituzionali
svolte”. Si specifica comunque che questa è “una assoluta eccezione nel panorama internazionale”
e “nessuna altra istituzione pubblica consente un tale tipo di accesso” e si avverte: “Non si può
giungere al ripristino della precedente situazione, in violazione delle norme sul diritto d’autore”.

Lo scorso dicembre era stata ufficialmente oscurata per gli utenti online la rassegna stampa
gratis sui siti di Camera e Senato. Palazzo Madama e Montecitorio hanno raggiunto un accordo
con la Federazione degli editori che prevede, da gennaio 2013, la pubblicazione degli articoli
esclusivamente sulla rete interna per le esigenze informative dei parlamentari e di altri soggetti

istituzionali autorizzati.

Il raggiungimento dell'intesa era stato accolto con soddisfazione dalla Fieg. “L'interruzione della
pubblicazione sui rispettivi siti internet degli articoli di giornali e l'impegno assunto da ambedue
le istituzioni di verificare la effettiva titolarità, in capo alle società ed agenzie di rassegne stampa,
dei diritti di riproduzione e di utilizzazione economica dei prodotti editoriali da esse forniti – aveva
sottolineato il presidente della Fieg, Giulio Anselmi - rappresentano un importante riconoscimento
delle legittime richieste degli editori in materia di diritto d'autore”.

Erano piovute proteste, invece, sulla rete, dove la rassegna stampa rappresentava per molti
un'apprezzata risorsa informativa gratuita garantita da una squadra di redattori e archivisti che
ogni mattina alle 9 pubblicava in rete un centinaio di articoli tratti dai quotidiani in edicola. Per
scongiurare la fine di questo servizio si era adoperato anche il presidente della Camera Gianfranco
Fini. "La rassegna online - aveva chiarito - è un servizio offerto gratuitamente ai cittadini e che
garantisce un effettivo pluralismo dell'informazione. Personalmente non vedo perché nell'era di
Internet la rassegna debba essere oscurata”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA 02 Aprile 2013

Camera, il Pd rivuole la rassegna stampa web
Lettera indirizzata alla presidente Boldrini. Era stata tolta il 15 mazo.

dei Deputati nelle liste di Sel.

Un appello al presidente della Camera perché si attivi per rendere nuovamente accessibile ai
cittadini il servizio di rassegna stampa su web. A sottoscriverlo sono state tre deputate del Pd:
Simonetta Rubinato, promotrice dell'iniziativa, assieme alle colleghe Sandra Zampa e Chiara
Gribaudo.
TOLTO SERVIZIO GRATUITO. Nella lettera inviata la mattina del 29 marzo al presidente
Laura Boldrini, le parlamentari hanno ricordato di aver raccolto molte sollecitazioni in tal senso
da parte di cittadini che lamentano di non poter più accedere, dal 15 marzo, ad un servizio che
permetteva loro di essere informati gratuitamente.
TUTELARE EDITORI. «Sappiamo che questa decisione è stata presa dall'ufficio di presidenza
della passata legislatura con l'intento di tutelare i diritti d'autore e salvaguardare la vendita
dei giornali in edicola, su pressante richiesta dalla Federazione italiana degli editori», hanno
scritto, «tuttavia noi riteniamo che il diritto di accesso all'informazione, come aspetto passivo della
libertà d'informazione riconosciuta dalla nostra Costituzione all'art. 21, prevalga sul diritto d'autore.
Tanto più che le aziende editrici usufruiscono di significativi contributi pubblici per l'editoria,
ragion per cui non è assolutamente giustificabile il divieto di libero accesso da parte dei cittadini
alle rassegne stampe on line di Camera e Senato».
ARCHIVIO STORICO INACCESSIBILE. Nella lettera le deputate hanno precisato che «se
l'obiettivo è quello di indurre i potenziali utenti ad acquistare i quotidiani, non si comprende in ogni
caso per quale ragione sia stato inibito anche l'accesso alle pregresse rassegne stampa, che dalla fine
degli Anni 90 sino al 14 marzo 2013 rappresentavano un archivio storico prezioso per i cittadini, ma
anche per istituzioni di primaria importanza come scuole e Università».
DIRITTO DEI CITTADINI. Le parlamentari del Pd hanno concluso riconoscendo «la sensibilità
della presidente Boldrini per i diritti dei cittadini e per tale motivo confidiamo in suo autorevole
intervento per ripristinare questo vero e proprio servizio pubblico, ricercando una soluzione che

contemperi il prevalente diritto dei cittadini ad essere informati con le ragioni degli editori».

Venerdì, 29 Marzo 2013


 http://www.meetup.com/noi-pescantina

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