Mentre
in tante località del Veneto e della Lombardia si assiste a prese di posizione
da parte di comitati di cittadini, sindaci e organizzazioni locali sul progetto
della TAV, il nostro buon Miozzi presidente della Provincia di Verona, ha avuto
l’ardire di sottolineare che il tratto
che dovrebbe passare per Verona è l’unico di cui c’è solo un progetto e tra l’altro
anche campato per aria.
Infatti
leggendo l’articolo del giornale L’Arena del 20/05/12 il nostro Presidente vuol darci a bere che Verona
sta perdendo l’occasione della vita con la
realizzazione di una delle opere più
importanti per i veronesi e per il nostro territorio dicendo:
“La nostra
provincia, rilevante soprattutto per il trasporto su rotaia delle merci, ad
oggi non ha alcun cantiere in funzione per realizzare il corridoio 5. Intorno
si procede, qui è tutto fermo col risultato che i veronesi restano tagliati
fuori dalla grande occasione che è Tav…”.
“Gli imprenditori veronesi hanno bisogno di
Tav e credono che sia fondamentale non solo per la provincia scaligera ma per
tutto il Nord est che Verona entri nel corridoio 5 Lisbona-Kiev collegandolo
all'1 della Verona-Brennero”.
E quindi, visto che si incrocia con la TAC, ecco intervenire l'ingegnere
Elisabetta Pellegrini responsabile area Programmazione e Sviluppo del
territorio, che dice:
«serve l'ok
di Palazzo Barbieri al tracciato Rfi che prevede il passaggio sulla sede ferroviaria
attuale a San Massimo con interramento completo della nuova linea: la gente
della frazione non avrà più i treni che passano sulla porta di casa ma avrà un
doppio binario sotto terra».
Sotto terra?
Cosa è successo a Bologna con il passaggio sotterraneo della TAV?
Bologna, una voragine in via de' Carracci
provocata dai cantieri Tav
Ma la Tav non ha fatto 'vittime'
solo in Appennino. Smottamenti e crepe in diverse abitazioni si sono registrate
sì nei piccoli comuni e nelle frazioni che corrono vicino alla nuova galleria
ma i disagi più imponenti hanno colpito, e continuano a farlo, proprio la città
di Bologna dove esiste un'intera strada letteralmente devastata dal cantiere
per la costruzione della nuova stazione sotterranea per l'alta velocità.
DESERTIFICAZIONE DEL QUARTIERE E PROBLEMI DI
SICUREZZA. In sette
anni sono scomparsi molti negozi e quelli che sono rimasti hanno dimezzato
incassi e profitti.
EVACUATO UN INTERO PALAZZO. Ma a soffrire, oltre alle attività
commerciali, ci sono soprattutto i residenti che ormai da anni vivono un
autentico calvario. Nell'agosto del
2008 un intero palazzo fu evacuato perché mancavano le condizioni di sicurezza
minime dopo la comparsa di alcune inquietanti crepe tra i muri.
Ma se questa opera è così importante e utile, com’è che cittadini, sindaci
e comitati vari vi si oppongono sempre di più?
Dal Gazzettino – 6 Maggio 2012
Le
preoccupazioni dei cittadini del Terraglio manifestate all’incontro tenuto al
centro civico
«No alla nuova ferrovia. Vivibilità in pericolo»
«Sull’alta capacità e riattivazione
della linea dei bivi confermiamo la preoccupazione per il grave impatto che la
riattivazione della linea per l’alta capacità avrebbe sulla vivibilità di chi
abita lì vicino e sull’integrità del territorio» e
ancora, «C’è preoccupazione per cosa potrebbe
passare a pochi metri dalle case. »
E sempre dal Gazzettino
MEOLO
La rivolta di Basso: «Alta velocità devastante»
«Il nuovo tracciato della Tav,
proposto da Italferr, sarebbe devastante per Meolo».
Sarebbe necessaria la demolizione di
numerosi fabbricati, almeno una trentina di abitazioni. Se poi si considera la fascia di
possibile inquinamento acustico interessata dall’eventuale intervento di
raddoppio della linea, calcolata in 250 metri per lato, le condizioni
diventerebbero davvero problematiche, poiché all’interno di questa fascia si
trovano 250 abitazioni in cui risiedono circa 700 persone. Non solo, vi sono anche i due edifici
scolastici che ospitano la scuola elementare, la scuola media, la direzione
didattica e la biblioteca.
Sono ormai molti anni che si discute di questa opera in tutta Italia, soprattutto
in Val Di Susa. Molte cose sono state dette a favore della TAV, ma molte di più sono state dette contro la
realizzazione della stessa, motivandole a più riprese con i fatti. Il parere
della gente come sempre è stato messo in secondo piano e i nostri amministratori,
sempre più ciechi, si ostinano a
sostenere l’opera con motivazioni che vengono oramai demolite in modo sempre
più evidente. Miozzi continua ad essere una delle voci del coro che non
vogliono vedere ne ascoltare ragioni e che si ostinano a percorrere una strada
che porta solo alla devastazione del territorio e al disagio delle popolazioni
interessate dai lavori, con la scusa che poi tutti ne beneficeranno, ma in
realtà non sarà così.
http://www.meetup.com/noi-pescantina
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