domenica 12 febbraio 2012

Nuova idea: Ca' del Bue «vietato per legge»

AMBIENTE. In Provincia Pd, Sel, Idv e Udc: «Non serve e c'è ostilità» L'opposizione vuole sfruttare la possibilità di iniziativa legislativa da parte dei Consigli provinciali.

«La Regione vieta la costruzione e il potenziamento degli inceneritori nel Veneto e riconverte quelli esistenti». Recita così la proposta di legge d'iniziativa provinciale che i capigruppo Sonia Milan (Idv), Giuseppe Campagnari (Sel), Diego Zardini (Pd) e Nicola Terilli (Udc) sottoporranno al Consiglio provinciale sotto forma di delibera. È l'articolo 20 dello statuto regionale del Veneto che prevede la possibilità di iniziative legislative da parte dei Consigli provinciali. «Partendo dalla crescente diffusione della raccolta differenziata nel territorio veronese e veneto, rendendo inutile anche da un punto di vista quantitativo l'utilizzo di impianti per l'incenerimento dei rifiuti», spiegano gli esponenti dell'opposizione, «rilanciamo la necessità di soluzioni alternative all'inceneritore di Ca' del Bue. E dobbiamo anche tenere conto della crescente ostilità della popolazione veronese e degli enti locali interessati verso questa rudimentale forma di smaltimento dei rifiuti, trasformati in ceneri pericolose, sostanze inquinanti che si diffonderebbero nella già sofferente pianura Padana». «In Europa ogni anno l'inquinamento dell'aria uccide prematuramente 310mila persone, di cui 50mila in Italia», segnalano i consiglieri provinciali presenti in conferenza stampa, Milan e Campagnari, citando l'ultimo rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente di Copenaghen «Air Quality in Europe 2011». «Sostanzialmente, l'inquinamento atmosferico in zone ad alto rischio come la pianura Padana e il Benelux si porta via in media tre anni di vita dei suoi abitanti. Tante morti premature per insufficienza cardiaca, infarti, crisi respiratorie e tumori costituiscono un problema sanitario, ma anche economico, visto che hanno un costo di 80 miliardi l'anno». Quindi? «Questa nostra non è una battaglia ideologica ma dettata dal buon senso e dal desiderio di tutela della salute dei cittadini», dicono i due capigruppo, ricordando che «si stanno cominciando a spegnere inceneritori in tutto il mondo, ma anche vicino a casa nostra, come a Reggio Emilia, dove il nuovo Piano d'ambito provinciale approvato dalla giunta prevede un potenziamento della raccolta differenziata e il trattamento meccanico-biologico detto "a freddo" per la gestione dei rifiuti, e la chiusura nel maggio 2012 del termovalorizzatore di Cavazzoli». Ora la proposta di legge regionale passerà dai Consigli dei Comuni interessati e da quello provinciale e si vedrà effettivamente chi approva l'incenerimento come risorsa.R.CER.

 www.noipescantina.it

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