Lettera aperta agli amministratori comunali di Pescantina
www.noipescantina.it
Spett.li amministratori, siamo a presentare la nostra proposta circa la gestione del rifiuto, con l’ottica di disincentivare la produzione di imballaggi, umido e contenitori di vetro. L’obbiettivo è quello di introdurre una serie di processi virtuosi, con l’obbiettivo di arrivare al “ Rifiuto zero”, realizzando un risparmio sia per l’amministrazione comunale, che per il cittadino.
Sebbene nel nostro comune la raccolta differenziata sia Porta a Porta, gli oneri ed i costi per lo smaltimento in discarica, la manutenzione e gestione dell'isola ecologica e del personale umano e meccanico, addetto alla sua raccolta, incide sul bilancio comunale e quindi sui cittadini.
L'obbiettivo è il raggiungimento " rifiuti zero", che dovrebbe trovare sua applicazione nel disincentivo alla “produzione” di imballaggi / bottiglie, contenitori / umido, da incentivare attraverso sgravi fiscali ( TAURSU ) direttamente in bolletta "tassa rifiuti".
Al fine di procedere nel compimento dell’obbiettivo “Rifiuti Zero”, abbiamo individuato tre passi di intervento e corrispettive azioni pratiche e fiscali di facile attuazione.
Il primo passo riguarda i servizi pubblici, locati presso il comune di Pescantina ( bar/ ristoranti / pizzeria / alberghi /b&b / etc ), per i quali vengono suggeriti, sia i criteri per l’adesione a “ rifiuto zero “ che incentivi fiscali da applicare, per il raggiungimento dell’ obbiettivo.
Operatività:
Ogni locale pubblico ( bar / ristorante / pizzeria ( asporto ) / b&b / alberghi ) presente nel territorio di Pescantina, che aderisce al “ rifiuto zero “ dovrà presentare una autocertificazione attraverso la quale si impegna a realizzare i seguenti passi:
1. Compostaggio in loco di rifiuto umido- da verificare attarverso contratto stipulato con azienda specializzate che raccoglie il compostato piu’ ricevuta di acquisto di "bidoni " per il compostaggio.
2. Uso di acqua/vino alla spina e in brocca
- da verificare attraverso ricevuta e verifica acquisto impianto di depurazione acqua e/o acquisto di vino sfuso ( presentazione ricevuta fiscale ).
3. Abolizione di stoviglie “usa e getta” ( solo piatti in ceramica o similare )
- verifica spot e diretta in loco da parte di incaricati comunali.
4. Uso di sapone e shampoo in dispenser
- verifica attraverso ricevute di acquisto prodotti sfusi
5. Cessione al Banco Alimentare e al Last Minute Market delle derrate in scadenza
- Verifica attraverso copia dell’accordo con le rispettive onlus che provvedono a ritirare gli alimenti e distribuirli agli enti di beneficenza.
Ogni esercizio pubblico che aderisce alla proposta “ Rifiuti zero “, applica all’ ’ingresso del locale una targhetta / placca, con scritto “ Io aderisco al Rifiuto zero “, dando idea all’avventore di essere un locale virtuoso, impegnato nel risparmio e nella salvaguardia dell’ambiente .
VERIFICA E CONTROLLO SULTERRITORIO:
Attarverso operatori di pubblica sicurezza, come per esempio i carabinieri in pensione, particolarmente attivi sul nostro territorio, che avranno delega dal comune di verifica spot, senza preavviso e di rilascio di verbale scritto, se necessario.
FISCALITA’:
aderendo a tutti i punti si potrebbe immaginare ad uno sgravio fino al 100% (della quota variabile ) della tassa sui rifiuti. L’ esenzione della quota fissa ( il 40 % della tassa complessiva ), non sarebbe possibile, in quanto la legislazione vigente non lo permette.
VANTAGGI :
un sistema di “ rifiuto zero “ gioverebbe in egual misura sia all’esercente, che a fronte di un sacrificio iniziale ( start-up ), arriverebbe ad un significativo risparmio / esenzione sulla tassa rifiuti e al comune, che vedrebbe drasticamente ridotto i/il costi/o di gestione e annessi / connessi dal ritiro "porta a porta".
Il secondo passo riguarda la creazione di una società che istituisca in una zona di grande afflusso di cittadini, un eco-punto-bio dove installare vari distributori alla spina. I prodotti che saranno trattati sono quelli di uso comune come Pasta, Latte, Detersivi, Saponi, acqua e vino.
Operatività:
E’ da identificare un punto di grande afflusso dei cittadini di Pescantina. In questa area, si immagina un piccolo locale, dove installare macchine dispenser per beni prima necessità. I prodotti trattati dovranno essere reperiti sul territorio o comuni limitrofi, in un ottica di km zero.
VANTAGGI :
Si inizierebbe a ridurre il rifiuto solido urbano e a sensibilizzare la cittadinanza ad una cultura di riuso dei contenitori. Il comune vedrebbe ridursi il costo di gestione del porta a porta, operando con minor frequenza i ritiri. Il comune potrebbe entrare in quota partecipativa, vantando un introito ( in % ), derivato dalla vendita dei prodotti dell’eco-punto.
Il terzo passo riguarda la creazione di un isola ecologica intelligente ( I.E.I )
Premesso Articolo 184-ter (Cessazione della qualifica di rifiuto) :
Un rifiuto cessa di essere tale, quando è stato sottoposto a un’operazione di recupero, incluso ricilaggio e la preparazione per il riutilizzo e soddisfi i criteri specifici, da adottare nel rispetto delle seguenti condizioni:
a) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza / oggetto
b) la sostanza o l’oggetto soddisfi i requisiti tecnici per scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti
c)L’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiante o sulla salute umana.
d) la sostanza o l’oggetto è comunemente utilizzato per scopi specifici.
La I.E.I. quindi è un luogo, nel quale il rifiuto diventa risorsa ed è:
- un luogo autosostenibile (organizzato per rivendere il rifiuto)
- ha una forte differenziazione di rifiuti
- ha un area di “recupero in loco” ( FILTRO )
- ha una zona “mercatino” ( sulla stessa logica di MATTARANETTA )
- è’ un’area di esempio, per i cittadini e le scolaresche
Operatività:
L’operatività è sovrapponibile a quella di un isola ecologica classica, la differenziazione deve essere forte e controllata da un operatore qualificato , si tratta di un’ isola ecologica aperta al businness (rivende i materiali che raccoglie).
Oltre ai materiali confluiti spontaneamente dai cittadini, l’ I.E.I. si propone come luogo di stoccaggio di rifiuti particolari , ritirati presso aziende, che altrimenti se ne disferebbero (pensiamo ai difettosi), facendoli rientrare nel circuito del riuso ( donazioni, vendita )
Le persone che confluiscono rifiuto possono essere premiate, a seconda del rifiuto confluito incentivando la raccolta, anche di materiale abbandonato che altrimenti deperirebbe abbandonato .
Previa presentazione di un documento, che attesti che il cittadino risiede nel comprensorio del comune di Pescantina, questi puo’ consegare alcuni materiali di riuso, che sua ( I.E.I ), puo’ rivendere. Questa procedura potrebbe essere anche automatizzata, sull’esempio di altri comuni del Nord Italia, in partciolare Bg e Bs. Ai cittadini potrebbe essere fornita una scheda magnetica.
Alla consegna del rifiuto, la scheda memorizza, attraverso apposita macchina, il materiale confluito, il suo peso , il corrispettivo da pagare o da scalare sulla tassa rifiuti.
Conclusioni:
Attraverso questi semplici passi, il Comune è in grado di trarre diversi vantaggi. In primo luogo da’ al cittadino l’idea di comune impegnato nella salvaguardia dell’ambiente, attento alle tematiche di rifiuto e riuso, dimostrandosi particolarmente sensibile ed impegnato .
In questo senso il cittadino raffronta Ca’ Filissine ( semplice discarica ) con questa iniziativa, percependo l’idea di riuso del rifiuto come un passo lungimirante e virtuoso, intrapreso dalla classe politica, per la salvaguardia della salute pubbblica e dell’ambiente.
Il cittadino, percepisce il cambiamento, con la politica dei piccoli passi, da subito tangibili.
Inoltre il vantaggio di riorganizzare e ricollocare il rifiuto come fonte di business, pone il comune nelle condizioni di poter fare economia, sia attraverso risparmio della raccolta porta a porta, sia sull’introito dovuto alla ri-vendita del rifiuto confluito in I.E.I.
Nel cittadino, si innesca un processo virtuoso: per il semplice fatto di poter partecipare attivamente all’obbiettivo del “ rifiuto zero “. Attraverso la non produzione di scarto da imballaggi e quant’altro, il cittadino trae un immediato beneficio, tangibile nella riduzione della pressione fiscale. Applicandosi attivamente nella raccolta del rifiuto, diventa “ operatore ecologico “ involontario, con indubbio vantaggio per il paese, il comune ( che si vede dimuire i costi per lo smaltimento e raccolta ) e il cittadino stesso .
Si avvia una micro economia, che fa scuola .
Sebbene nel nostro comune la raccolta differenziata sia Porta a Porta, gli oneri ed i costi per lo smaltimento in discarica, la manutenzione e gestione dell'isola ecologica e del personale umano e meccanico, addetto alla sua raccolta, incide sul bilancio comunale e quindi sui cittadini.
L'obbiettivo è il raggiungimento " rifiuti zero", che dovrebbe trovare sua applicazione nel disincentivo alla “produzione” di imballaggi / bottiglie, contenitori / umido, da incentivare attraverso sgravi fiscali ( TAURSU ) direttamente in bolletta "tassa rifiuti".
Al fine di procedere nel compimento dell’obbiettivo “Rifiuti Zero”, abbiamo individuato tre passi di intervento e corrispettive azioni pratiche e fiscali di facile attuazione.
Primo passo: riduzione rifiuti servizi pubblici
Il primo passo riguarda i servizi pubblici, locati presso il comune di Pescantina ( bar/ ristoranti / pizzeria / alberghi /b&b / etc ), per i quali vengono suggeriti, sia i criteri per l’adesione a “ rifiuto zero “ che incentivi fiscali da applicare, per il raggiungimento dell’ obbiettivo.
Operatività:
Ogni locale pubblico ( bar / ristorante / pizzeria ( asporto ) / b&b / alberghi ) presente nel territorio di Pescantina, che aderisce al “ rifiuto zero “ dovrà presentare una autocertificazione attraverso la quale si impegna a realizzare i seguenti passi:
1. Compostaggio in loco di rifiuto umido- da verificare attarverso contratto stipulato con azienda specializzate che raccoglie il compostato piu’ ricevuta di acquisto di "bidoni " per il compostaggio.
2. Uso di acqua/vino alla spina e in brocca
- da verificare attraverso ricevuta e verifica acquisto impianto di depurazione acqua e/o acquisto di vino sfuso ( presentazione ricevuta fiscale ).
3. Abolizione di stoviglie “usa e getta” ( solo piatti in ceramica o similare )
- verifica spot e diretta in loco da parte di incaricati comunali.
4. Uso di sapone e shampoo in dispenser
- verifica attraverso ricevute di acquisto prodotti sfusi
5. Cessione al Banco Alimentare e al Last Minute Market delle derrate in scadenza
- Verifica attraverso copia dell’accordo con le rispettive onlus che provvedono a ritirare gli alimenti e distribuirli agli enti di beneficenza.
Ogni esercizio pubblico che aderisce alla proposta “ Rifiuti zero “, applica all’ ’ingresso del locale una targhetta / placca, con scritto “ Io aderisco al Rifiuto zero “, dando idea all’avventore di essere un locale virtuoso, impegnato nel risparmio e nella salvaguardia dell’ambiente .
VERIFICA E CONTROLLO SULTERRITORIO:
Attarverso operatori di pubblica sicurezza, come per esempio i carabinieri in pensione, particolarmente attivi sul nostro territorio, che avranno delega dal comune di verifica spot, senza preavviso e di rilascio di verbale scritto, se necessario.
FISCALITA’:
aderendo a tutti i punti si potrebbe immaginare ad uno sgravio fino al 100% (della quota variabile ) della tassa sui rifiuti. L’ esenzione della quota fissa ( il 40 % della tassa complessiva ), non sarebbe possibile, in quanto la legislazione vigente non lo permette.
VANTAGGI :
un sistema di “ rifiuto zero “ gioverebbe in egual misura sia all’esercente, che a fronte di un sacrificio iniziale ( start-up ), arriverebbe ad un significativo risparmio / esenzione sulla tassa rifiuti e al comune, che vedrebbe drasticamente ridotto i/il costi/o di gestione e annessi / connessi dal ritiro "porta a porta".
Secondo passo: istituzione di un punto eco-bio
Il secondo passo riguarda la creazione di una società che istituisca in una zona di grande afflusso di cittadini, un eco-punto-bio dove installare vari distributori alla spina. I prodotti che saranno trattati sono quelli di uso comune come Pasta, Latte, Detersivi, Saponi, acqua e vino.
Operatività:
E’ da identificare un punto di grande afflusso dei cittadini di Pescantina. In questa area, si immagina un piccolo locale, dove installare macchine dispenser per beni prima necessità. I prodotti trattati dovranno essere reperiti sul territorio o comuni limitrofi, in un ottica di km zero.
VANTAGGI :
Si inizierebbe a ridurre il rifiuto solido urbano e a sensibilizzare la cittadinanza ad una cultura di riuso dei contenitori. Il comune vedrebbe ridursi il costo di gestione del porta a porta, operando con minor frequenza i ritiri. Il comune potrebbe entrare in quota partecipativa, vantando un introito ( in % ), derivato dalla vendita dei prodotti dell’eco-punto.
Terzo passo: isola ecologica intelligente
Il terzo passo riguarda la creazione di un isola ecologica intelligente ( I.E.I )
Premesso Articolo 184-ter (Cessazione della qualifica di rifiuto) :
Un rifiuto cessa di essere tale, quando è stato sottoposto a un’operazione di recupero, incluso ricilaggio e la preparazione per il riutilizzo e soddisfi i criteri specifici, da adottare nel rispetto delle seguenti condizioni:
a) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza / oggetto
b) la sostanza o l’oggetto soddisfi i requisiti tecnici per scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti
c)L’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiante o sulla salute umana.
d) la sostanza o l’oggetto è comunemente utilizzato per scopi specifici.
La I.E.I. quindi è un luogo, nel quale il rifiuto diventa risorsa ed è:
- un luogo autosostenibile (organizzato per rivendere il rifiuto)
- ha una forte differenziazione di rifiuti
- ha un area di “recupero in loco” ( FILTRO )
- ha una zona “mercatino” ( sulla stessa logica di MATTARANETTA )
- è’ un’area di esempio, per i cittadini e le scolaresche
Operatività:
L’operatività è sovrapponibile a quella di un isola ecologica classica, la differenziazione deve essere forte e controllata da un operatore qualificato , si tratta di un’ isola ecologica aperta al businness (rivende i materiali che raccoglie).
Oltre ai materiali confluiti spontaneamente dai cittadini, l’ I.E.I. si propone come luogo di stoccaggio di rifiuti particolari , ritirati presso aziende, che altrimenti se ne disferebbero (pensiamo ai difettosi), facendoli rientrare nel circuito del riuso ( donazioni, vendita )
Le persone che confluiscono rifiuto possono essere premiate, a seconda del rifiuto confluito incentivando la raccolta, anche di materiale abbandonato che altrimenti deperirebbe abbandonato .
Previa presentazione di un documento, che attesti che il cittadino risiede nel comprensorio del comune di Pescantina, questi puo’ consegare alcuni materiali di riuso, che sua ( I.E.I ), puo’ rivendere. Questa procedura potrebbe essere anche automatizzata, sull’esempio di altri comuni del Nord Italia, in partciolare Bg e Bs. Ai cittadini potrebbe essere fornita una scheda magnetica.
Alla consegna del rifiuto, la scheda memorizza, attraverso apposita macchina, il materiale confluito, il suo peso , il corrispettivo da pagare o da scalare sulla tassa rifiuti.
Conclusioni:
Attraverso questi semplici passi, il Comune è in grado di trarre diversi vantaggi. In primo luogo da’ al cittadino l’idea di comune impegnato nella salvaguardia dell’ambiente, attento alle tematiche di rifiuto e riuso, dimostrandosi particolarmente sensibile ed impegnato .
In questo senso il cittadino raffronta Ca’ Filissine ( semplice discarica ) con questa iniziativa, percependo l’idea di riuso del rifiuto come un passo lungimirante e virtuoso, intrapreso dalla classe politica, per la salvaguardia della salute pubbblica e dell’ambiente.
Il cittadino, percepisce il cambiamento, con la politica dei piccoli passi, da subito tangibili.
Inoltre il vantaggio di riorganizzare e ricollocare il rifiuto come fonte di business, pone il comune nelle condizioni di poter fare economia, sia attraverso risparmio della raccolta porta a porta, sia sull’introito dovuto alla ri-vendita del rifiuto confluito in I.E.I.
Nel cittadino, si innesca un processo virtuoso: per il semplice fatto di poter partecipare attivamente all’obbiettivo del “ rifiuto zero “. Attraverso la non produzione di scarto da imballaggi e quant’altro, il cittadino trae un immediato beneficio, tangibile nella riduzione della pressione fiscale. Applicandosi attivamente nella raccolta del rifiuto, diventa “ operatore ecologico “ involontario, con indubbio vantaggio per il paese, il comune ( che si vede dimuire i costi per lo smaltimento e raccolta ) e il cittadino stesso .
Si avvia una micro economia, che fa scuola .
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