mercoledì 12 ottobre 2011

LEGAMBIENTE su Cà Filissine: «Qui arriveranno rifiuti più pericolosi di quelli urbani»



Molti gli interrogativi sul progetto relativo a Ca' Filissine, da parte di Michele Bertucco, presidente di Legambiente Veneto. «Nel 2006, quando a seguito di un esposto di Legambiente, la Procura della Repubblica di Verona decise il sequestro della discarica di Ca' Filissine a Pescantina», esordisce, «era evidente un fatto: la presenza di sostanze inquinanti e il livello sempre più alto di percolato. Tutto questo era leggibile nelle diffide inviate dalla Provincia di Verona alla ditta che gestiva Ca' Filissine e al Comune di Pescantina. In una situazione che non è cambiata, se non in negativo, viene ora proposto un progetto che prevede di trasformare la discarica da rifiuti solidi urbani (Rsu) a rifiuti non pericolosi, speciali e/o tossico nocivi. Verrebbe quindi realizzata in un territorio geologicamente fragile, nella zona di ricarica degli acquiferi, una discarica che dovrebbe ospitare rifiuti ben più pericolosi dei rifiuti urbani».
Quali sono, secondo Legambiente, le cose che non vanno di questo progetto? «In primis la tecnologia "air flow" proposta, già utilizzata nella discarica di Torretta di Legnago e abbandonata perché non in grado di risolvere le problematiche della discarica. Viene proposto il conferimento di quasi 200 tipologie di rifiuti. Il numero di codici rifiuto risulta eccessivo e rischia di essere una vera e propria richiesta di autorizzazione in bianco ad operare in un settore in cui, invece, tutte le fasi devono essere previamente conosciute, approfondite e validate e, soprattutto, identificate per la indispensabile attività di controllo da parte degli organi pubblici preposti alla prevenzione di reati ambientali a danno della salute dei cittadini.
«Inoltre», sottolinea Bertucco, «il progetto presentato propone la realizzazione di una nuova discarica per rifiuti non pericolosi, speciali e/o tossico nocivi, e deve quindi assoggettarsi alle previsioni di legge. Teniamo conto ancora che nel Piano regionale per la gestione dei rifiuti speciali adottato dalla Giunta regionale del Veneto con propria deliberazione n. 597 del 29 febbraio 2000 si vieta espressamente all'articolo 6 la possibilità di realizzare nuove discariche per rifiuti speciali nella fascia di ricarica. Tale previsione, nella relazione dello studio di impatto ambientale presentata, non è stata riportata. Vi sono 505mila metri cubi di ghiaia dei quali nulla viene detto. Ai prezzi attuali rappresentano una cifra molto consistente di cui nulla viene detto nel piano finanziario».
Qual è la sua opinione sull'atteggiamento delle istituzioni? «Nelle scorse settimane l'assessore provinciale Fabio Venturi è intervenuto per tranquillizzare i cittadini dichiarando: "Mi sento di rassicurare gli abitanti di Balconi e, tra l'altro, vorrei aggiungere un elemento che sfugge al dibattito in questo momento. Qualora il progetto venisse approvato e poi la discarica di Ca' Filissine venisse dissequestrata, credo che la Procura sarà attentissima ad imporre il rispetto delle norme. E mai come in questo caso ci sarà una discarica con gli occhi addosso di cittadini, istituzioni, enti e magistratura. In tutte le discariche partite son sparite le preoccupazioni. Ricordo inoltre che in Veneto le discariche sono controllate e presidiate".
«Forse l'assessore non sa che la Procura della Repubblica persegue i reati, non si occupa di fare controlli. In tutte le discariche del veronese non sono sparite le preoccupazioni», ricorda il presidente di Legambiente.
Qual è la situazione delle discariche in territorio veronese? «Le discariche 2B, come quella proposta a Pescantina, presenti nel territorio veronese, sono quattro. Di queste, due sono sotto sequestro: Ca' di Capri a Sona e Siberie a Sommacampagna. Sulle altre due vi sono indagini in corso. E' dal 2006, che la Procura della Repubblica di Verona attende un progetto serio per consentire il dissequestro della discarica di Ca' Filissine. Bisognava aspettare cinque anni e arrivare a 15 milioni di euro di buco tra maggiori costi e mancati introiti per presentare una proposta che sembra più attenta ai problemi economici della discarica che alla salvaguardia del territorio?».L.C.

 www.noipescantina.it

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