Le 10 risposte:
Premessa: non vi è stata alcuna approvazione “sommaria” da parte del comune di Pescantina, ma solo la presa d’atto del progetto di bonifica.
1) Da quello che leggiamo da varie fonti (giornali locali) pare che originariamente la proposta presentata dalla giunta in teatro il 26 settembre, sia stata sviluppata da Daneco e Provincia, con il Comune "spettatore" che non ha potuto fare altro che leggere il comunicato del 31 maggio ed approvarlo sommariamente visto che non c' era il tempo per discuterlo.
“Per quale motivo , solamente ora, Lei crede sia necessario consegnare le chiavi delle discarica alla Provincia? Non era forse il caso di approfondire da subito la proposta della provincia, valutando meglio l'impatto sul territorio e condividendo i contenuti con i cittadini? “
1. Questa domanda è purtroppo molto confusa. Si proverà a rispondere, ovviamente restando
a disposizione per eventuali approfondimenti. Intanto definire il comune di Pescantina
come “spettatore” indica purtroppo una conoscenza poco approfondita della situazione.
Di fatto il comune è sempre stata parte estremamente attiva per la risoluzione della
problematica in questione, sia con la presentazione di due istanze di dissequestro, sia con
la richiesta alla regione Veneto dell’approvazione dell’attuale progetto e conseguente
autorizzazione integrata ambientale in capo allo stesso Comune. Si ribadisce che la
presentazione del progetto alla regione Veneto è stata fatta con delibera di giunta comunale
di presa d’atto dello stesso e non “sommaria” approvazione in perfetto accordo preventivo
con Provincia e Regione. In relazione alla “consegna delle chiavi”, chi ha una buona
memoria ricorderà che già in passato il comune di Pescantina aveva utilizzato tale
provocazione ipotizzando tale consegna a seguito delle difficoltà incontrate alle quali
sembrava che solo il Comune dovesse far fronte. Mi permetto di ricordare che il comune
di Pescantina non è più titolare dell’autorizzazione all’esercizio ancora del gennaio 2008 e
che gli unici atti ancora in essere legati alla discarica sono la convenzione per il trattamento
del percolato con Depuracque Sviluppo srl in scadenza a fine anno e con Daneco spa per
la coltivazione della discarica. Preciso, convenzione fatta dall’amministrazione Testa nel
1999 e assolutamente blindata. Di fatto è evidente che il comune di Pescantina non potrà
mai “lavarsi le mani” di una importante realtà esistente sul suo territorio che potrebbe, se
non ben gestita, portare a gravi problemi ambientali nel futuro.
2) Per quale motivo nel volantino invito a molti cittadini, Lei presenta il progetto Daneco come fosse quello prodotto dallo studio della Commissione Tecnica Provinciale, quando questa informazione è palesemente non veritiera? Infatti il progetto della Commissione Tecnica Provinciale, come ben Lei sa, ha un impatto molto meno invasivo di quello prospettato dalla Daneco/Provincia.
2. Ringrazio per questa domanda che mi permette di fare chiarezza su questa questione
importante. Al comitato tecnico di nomina provinciale era stato chiesto di analizzare la
situazione ambientale della discarica e di produrre proposte di intervento. Così si ritiene
che abbia fatto. Il punto fondamentale è però che la discarica è attualmente sotto sequestro
e il relativo dissequestro, nonostante le quattro istanze formulate, non è mai arrivato
perché sostanzialmente l’inquinamento in M7 è ancora esistente e quindi non era stata
risolta completamente la situazione dal punto di vista ambientale. Le verifiche eseguite
dal comitato di nomina provinciale prima e dallo studio Dell’Acqua poi, hanno dimostrato
inequivocabilmente il sicuro apporto inquinante dell’area “ex vigneto Ferrari”, quindi, senza
la bonifica di tale area, non si potrà mai arrivare all’eliminazione dell’inquinamento al pozzo
M7 e al relativo dissequestro dell’area. Tale ultimo progetto è infatti fortemente innovativo
rispetto alle precedenti istanze di dissequestro, infatti invece di agire sulla sola discarica,
prende in esame anche l’area “ex vigneto Ferrari”.Forse non siete a conoscenza del fatto che
il supervisore del progetto nominato da Daneco e nientemeno che lo stesso Professor Cossu
del comitato scientifico.
3) Rifacendoci al primo punto, su una questione ambientale di tale rilevanza come la bonifica della discarica, la popolazione non ha mai potuto esprimere perplessità o dubbi. Questo comportamento, come Lei sa, viola la convenzione di Ahrus ( http://www.unece.org/fileadmin/DAM/env/pp/documents/cep43ital.pdf ).
Non crede che almeno in questa circostanza, Lei, come primo cittadino, avrebbe avuto il dovere di sentire il parere della cittadinanza, prima di fare tale tipo d'intervento, che dal nostro punto di vista risulta molto invasivo per l’ambiente e per la comunità?
3. Negli anni il parere della cittadinanza è stato costantemente sentito, sia pur in assenza
di formali assemblee ed è il seguente: la discarica di Pescantina deve essere chiusa. A
riguardo vi è un aspetto curioso: mentre l’Amministrazione si muoveva negli anni scorsi per
ottenere ili dissequestro agendo sulla discarica, veniva tacciata di non agire con sufficiente
incisività e di perdere tempo. Successivamente, quando l’Amministrazione comunale si
è vista costretta a considerare anche l’ex “vigneto Ferrari”, per ottenere il dissequestro è
stata accusata di aver fatto le cose troppo in fretta senza sentire a sufficienza i cittadini.
Ma tutti questi “osservatori” dove erano gli anni scorsi? E che proposte hanno avanzato? Il
grosso merito di questa Amministrazione ritengo sia quello di aver presentato un progetto
innovativo e risolutivo per la bonifica dell’area, dopo che le azioni sulla sola discarica non
avevano dato il risultato sperato.
Per onore del vero ricordo che nel mese di Giugno 2011 come ormai da 7 anni ho
organizzato una serie di riunioni pubbliche pubblicizzate tramite il giornale L’Arena,L’Altro
Giornale e il tabellone luminoso dove gli argomenti erano Bilancio,Discarica,Opere
pubbliche.
Tristemente scarsa affluenza alle serate, e degli attori fantasiosi dell’ultimo mese nemmeno
la traccia
4) Perché afferma che i rischi reali per la popolazione, nei mesi di bonifica saranno minimi o inesistenti, contraddicendo quanto affermato nelle evidenze prodotte dallo Studio Dall'acqua in cui si parla di “intensa attività di produzione (anche incontrollata) di Biogas e di nuvole potenzialmente anche tossiche, che si potrebbero formare dalla movimentazione del materiale della discarica "Vigneto Ferrari", per un ipotetico periodo, variabile fino a 18 mesi”?
4. Io credo che estrapolare una riga da un progetto non sia corretto. Il progetto di fatto
evidenzia l’assoluta sostenibilità dell’intervento, progetto che poi dovrà evidentemente
essere approvato in ambito regionale. Del resto, come può credere qualcuno che il Sindaco,
che deve tutelare la salute pubblica, non solo accetti, ma addirittura proponga un intervento
dannoso per la popolazione? Non si dovrebbe forse, umilmente accettare la propria
incompetenza in tale campo ambientale ed ascoltare chi è professionalmente più preparato
quali i progettisti ed i tecnici regionali?
Vorrei ricordare che il biogas e odori nauseabondi li respiriamo da 35 anni ,qualcuno invece
vuol far credere che si intende trasformare un prato fiorito in una discarica omettendo ogni
verità e diffondendo notizie false e tendenziose.
La discarica esiste,è la seconda più grande del Veneto,ci sono 12.000.000 di tonnellate di
rifiuti conferiti in 30 anni,è sotto sequestro da 6 anni per inquinamento in falda,va risolto il
problema non con le teorie ma con la pratica.
5) Nel computo metrico estimativo, prodotto dallo studio Dell'Acqua, c'è una stranezza su i metri cubi di ghiaia che verranno estratti dal Vigneto Ferrari: l'estrazione di 250.000 mc di ghiaia sono computati ad un costo di € 0,00 al mc, ci saremmo aspettati almeno un importo negativo, visto che chi li porta via dovrebbe pagare almeno un onere di estrazione al Comune. Teniamo poi presente che sul mercato un mc di ghiaia ha un valore stimato che và dai € 15,00 ai € 20,00 e a conti fatti, qui parliamo di circa € 5 Mln di euro in ghiaia, che verrà " spostata ".
Ci potrebbe dare chiarimenti sulla destinazione di questa Ghiaia e i costi dell'estrazione ?
5. E’ uno dei primi aspetti progettuali su cui ho posto la mia attenzione. Il terreno “ex vigneto
Ferrari” è di fatto sede di una discarica. Le informazioni sull’inquinamento del sottostante
terreno non sono note con sufficiente precisione. E’ quindi evidente che qualora tale terreno
sia inquinato dovrà essere smaltito o comunque utilizzato a norma di legge, qualora invece,
almeno una parte, non presentasse inquinamento, potrà essere utilizzato per altri scopi ad
esempio nel campo edilizio. E’ altresì evidente che nel corso dell’opera bisognerà verificare
tale situazione e redigere una congrua variante a seconda dei risultati ottenuti. Si ritiene a tal
riguardo fondamentale la figura del direttore dei lavori che ovviamente farà capo al Comune
e non al gestore,preciso che il Comune ha già incaricato con delibera di Giunta la direzione
lavori per la verifica della tariffa e di alcune voci progettuali prima che nessuno dovesse
suggerircelo.
6) Lei dice che la discarica deve essere messa in sicurezza (di questo tutti noi ne siamo consapevoli), dal nostro punto di vista però la messa in sicurezza deve passare attraverso un piano certo, come afferma anche il Comitato Provinciale.
Il progetto di DANECO invece vuole riaprire la discarica e continuare il conferimento di materiali pericolosi per almeno 30 anni (reali) e fino a 50 per la Biodegradazione del materiale depositato. Questo non contravviene con quanto Lei afferma: "Vogliamo la chiusura definitiva nel più breve tempo possibile"?
6. Anche questa domanda purtroppo rivela una conoscenza non approfondita della questione.
Intanto non si intende conferire “materiali pericolosi” ma rifiuti speciali non pericolosi e
senza contenuto organico. Inoltre il conferimento è previsto della durata di circa 14 anni.
Per la biodegradazione poi il discorso si fa più ampio. Questa discarica infatti punta, alla
trasformazione definitiva del rifiuto e non alla sua “mummificazione” come previsto nel
progetto precedente. Tale diverso ed avanzato approccio progettuale permetterà di arrivare
ad un rifiuto stabile e non più potenzialmente inquinante e di questo, credo, tutti dovremmo
esserne soddisfatti.
7) Cosa ne pensa del cosiddetto sistema AirFlow ? E’ un sistema collaudato ? A Modena sembra che non funzioni molto bene ( legga quihttp://noipescantina.blogspot.com/2011/10/ecco-un-esempio-di-come-funziona-bene.html) , così come a Torretta di Legnago, dove è installato come impianto sperimentale. Sulla base di quali dati "reali" (non simulati ) può affermare che i disagi che saranno provocati dalla bonifica del "vigneto Ferrari" verranno mitigati dal sistema sperimentale Airflow ?
7. In parte a questa domanda si è già risposto precedentemente al punto n. 6. Il sistema Airflow
innegabilmente non eliminerà totalmente gli odori e di questo ne hanno dato atto anche i
progettisti, ma a questo punto si deve fare una considerazione: se qualcuno è in grado di
suggerire un metodo più efficace, si faccia avanti, questo è detto non in tono di polemica,
ma assolutamente costruttivo. Se qualcuno ha un’idea migliore di quella proposta dallo
Studio Dell’Acqua e dal supervisore tecnico-scientifico prof. Ing. Cossu, lo dica; saremo
lieti di approfondirlo. Infatti una sola cosa è certa, l’area deve essere bonificata e quindi la
discarica chiusa; e prima lo si farà meglio sarà.
8) Cosa ne pensa della Daneco? Non trova molto incauto che si affidi un progetto di così grande importanza ad una società che non ha mai avuto la fiducia dei cittadini, considerati anche i precedenti penalmente rilevanti in capo a questa società, per la discarica Cà Filissine e per molte altre discariche italiane?
8. Io penso che Daneco spa sia una società a livello nazionale che da anni si occupa di
rifiuti. Non so se abbia o meno la fiducia dei cittadini, ma in considerazione della vostra
affermazione vi chiedo di farmi avere i dati del sondaggio che avete effettuato. Inoltre
non vi è alcun affidamento a tale società, infatti la convenzione per la coltivazione della
discarica è tuttora vigente ed il nuovo progetto è impostato come variante all’esistente.
Sarà eventualmente la regione Veneto ad esprimersi se riterrà tale progetto relativo ad una
nuova discarica nonostante insista sulla stessa area e vi siano evidentemente importantissime
correlazioni tecniche ed economiche con l’esistente. E’ evidente che in tale caso si
dovrà eseguire una gara per l’individuazione del costruttore e gestore della discarica, del
direttore dei lavori e del controllore indipendente. Personalmente nel 2004, anno del mio
insediamento ho cercato di capire con i tecnici se esisteva la possibilità di intervenire nel
cambiare società,non ci sono i presupposti, la convenzione firmata nel 1999 è blindata.
9) Cosa ne pensa dello Studio Dell'Acqua e dei suoi collaboratori, visto che il progetto che hanno sviluppato è stato pagato, anche se indirettamente, dalla stessa Daneco?Progetto che evidenzia apertamente la possibilità del gestore della discarica di rimpinguare le proprie casse apportando nuovo rifiuto (a caro prezzo di smaltimento) anche nel Vigneto Ferrari "bonificato"?
9. Il progetto è composto anche da un piano finanziario che evidentemente deve essere
sostenibile. Il costo del progetto verrà sostenuto appunto da tale piano finanziario e solo
in caso di mancata approvazione da Daneco spa. Ritorniamo quindi a concetti già espressi
e cioè che il suddetto progetto non verrà approvato da Daneco spa, ma della regione
Veneto, che si ritiene imparziale e competente. Ancora una volta, in maniera assolutamente
costruttiva, se qualcuno ha proposte di modifica a tale piano finanziario, siamo qui.
Lo studio tecnico non è stato scelto dal Comune, ma da altre figure politiche, di istituzioni
superiori.
10) Dal lontano 1987 la popolazione di Balconi è stata sempre in un certo senso “raggirata”, utilizzando sempre lo stesso “modus operandi”, e cioè che si rendeva necessario un ampliamento della discarica che avrebbe portato introiti tali da ricoprire il debito creato, per arrivare alla chiusura definitiva in tempi brevi. Ma ciò non è mai stato, anzi, ogni qualvolta la discarica si avvicinava al termine si ripeteva alla popolazione la stessa filastrocca, e di questo passo siamo arrivati ad oggi.
Non crede che ancora una volta stiamo ripetendo gli errori del passato? Non sarebbe più corretto, per una volta nella storia di Pescantina, dare un segno di discontinuità con il passato per rendere davvero credibile il progetto che si intende portare avanti?
10. Assicuro che il comune di Pescantina non sta ripetendo gli errori del passato,ma dato lo stato
dei fatti, sta cercando seriamente il modo di arrivare alla risoluzione definitiva all’attuale
situazione di emergenza,ambientale ed economica. Ripeto che per noi con l’approvazione
di questo progetto, forse, si potrà finalmente scrivere la parola fine alla discarica di
Pescantina.
Saluto e resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Alessandro Reggiani
www.noipescantina.it
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