E’ nata a Cavalo una nuova associazione per la tutela del territorio. Bellissimo segnale poiché significa che dietro c’è la presa di coscienza, di alcune persone, che hanno individuato una situazione di “criticità”. Si chiamaBorghi di Pietra e, per chi conosce la zona, risulta chiara la scelta del nome. E’ un territorio che aveva fino a pochi anni fa i tipici connotati della Lessinia e che adesso è stato fagocitato dalla Valpolicella. Le vigne e il dio Amarone hanno cancellato i prati, rubano spazio ai boschi, stravolgono il paesaggio e mettono in crisi le coscienze.
“Tutela del territorio” suona bene. E’ uno dei termini più usati e abusati da politici, rappresentanti di categorie economiche, associazioni e gruppi nati con vari intenti. Se andiamo a chiedere a quel signore che, appena sotto Cavalo, ha piantato un mare di vigne e posizionato in bella vista la relativa cantina, di sicuro ci risponderà che ha tutelato l’ambiente e anzi lo ha arricchito rendendolo produttivo. Questo per dire che l’interpretazione della Tutela del Territorio è molto varia, spesso addirittura contrastante.
Assolutamente positivo l’intento di “coinvolgere” quante più persone possibile. Assolutamente scontata la constatazione (amara) che gli assenti sono proprio coloro che nel territorio hanno le radici più profonde. Chi è arrivato nella Nostra Terra da fuori, è in grado di coglierne meglio le bellezze, il fascino, ma anche le contraddizioni. E’ un dato di fatto, è così. Questo deve spingere i promotori ad inventare attività che “costringano” anche i più disattenti a riconoscere i problemi, le criticità, a distinguere ciò che va fatto e ciò che va evitato.
Le Associazioni FANNO CULTURA. Divulgare, sensibilizzare, spiegare, confrontarsi, significa fare cultura. E una popolazione più colta è più ricca. In Bocca al Lupo a Borghi di pietra. Ho chiesto alla neonata associazione di “adottare” Manune, uno dei più bei borghi di pietra della nostra zona. Lì, in nome di una malintesa ristrutturazione selvaggia, stanno intonacando i muri di pietra, stanno sventrando pareti per ricavarci il garage, stanno dipingendo le case di rosa e di giallo. Fermiamola questa BESTEMMIA e impariamo a cogliere l’unicità di queste costruzioni.
borghidipietra@gmail.com
www.noipescantina.it
“Tutela del territorio” suona bene. E’ uno dei termini più usati e abusati da politici, rappresentanti di categorie economiche, associazioni e gruppi nati con vari intenti. Se andiamo a chiedere a quel signore che, appena sotto Cavalo, ha piantato un mare di vigne e posizionato in bella vista la relativa cantina, di sicuro ci risponderà che ha tutelato l’ambiente e anzi lo ha arricchito rendendolo produttivo. Questo per dire che l’interpretazione della Tutela del Territorio è molto varia, spesso addirittura contrastante.
Assolutamente positivo l’intento di “coinvolgere” quante più persone possibile. Assolutamente scontata la constatazione (amara) che gli assenti sono proprio coloro che nel territorio hanno le radici più profonde. Chi è arrivato nella Nostra Terra da fuori, è in grado di coglierne meglio le bellezze, il fascino, ma anche le contraddizioni. E’ un dato di fatto, è così. Questo deve spingere i promotori ad inventare attività che “costringano” anche i più disattenti a riconoscere i problemi, le criticità, a distinguere ciò che va fatto e ciò che va evitato.
Le Associazioni FANNO CULTURA. Divulgare, sensibilizzare, spiegare, confrontarsi, significa fare cultura. E una popolazione più colta è più ricca. In Bocca al Lupo a Borghi di pietra. Ho chiesto alla neonata associazione di “adottare” Manune, uno dei più bei borghi di pietra della nostra zona. Lì, in nome di una malintesa ristrutturazione selvaggia, stanno intonacando i muri di pietra, stanno sventrando pareti per ricavarci il garage, stanno dipingendo le case di rosa e di giallo. Fermiamola questa BESTEMMIA e impariamo a cogliere l’unicità di queste costruzioni.
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