18 Luglio 2011 - di Annamaria Schiano
Garda: l’immersione subacquea di un appassionato porta alla luce la stessa falla segnalata nel 2010. Ags interviene per tappare la fuoriuscita di reflui.
Un riversamento dal tubo del collettore di reflui è stato trovato a circa un centinaio di metri dal porticciolo di Punta San Vigilio. Attraverso il buco di un centimetro vengono versati dai cinque ai seimila litri al giorno di fognatura nel lago. Secondo Ags, l’azienda gardesana servizi, società pubblica che ne gestisce il funzionamento, è un danno di piccole proporzioni in quanto “sei mila litri – spiegano i tecnici di Ags - corrispondono a sei metri cubi, quando da quel tubo transitano ogni giorno 22mila metri cubi di reflui ”. Sarà anche poco, ma fatti quattro calcoli, lo sversamento si attesta intorno ai due milioni di litri all’anno. E il calcolo non è fatto a caso, in quanto è dall’anno scorso che si sta cercando una falla in quel tratto di collettore, poiché già nel settembre 2010, Ags aveva ricevuto la stessa segnalazione da Silvano Fedrigo, un idraulico con la passione della pesca subacquea in apnea. I sub incaricati dall’azienda allora avevano cercato per giorni la falla senza mai trovarla. Fino a quando la scorsa settimana, sempre Fedrigo, facendo subacquea nei dintorni, ha di nuovo notato una buca sul fondo con tutti pesciolini che ci giravano attorno, distante una ventina di metri da quella dell’anno scorso. “Questa volta però sono andato lì - precisa Fedrigo - e ci ho messo il dito dentro. La perdita dell’anno scorso sono sicuro di averla vista, anche perché c’era mio figlio insieme ed entrambi abbiamo visto la grossa buca scavata sul fondo dalla pressione della fuoriuscita di reflui. Ed era molto più grande di quella trovata adesso”.
Il direttore di Ags, Alberto Ardieli, assicura che nel giro di pochi giorni il buco sarà tappato. “Interverremo con un bullone rovescio, che entra e si apre e blocca così l’uscita dell’acqua nera. E’ un foro piccolo di un centimetro di diametro, vicino ad una saldatura. Potrebbe quindi trattarsi di un difetto del tubo di acciaio, come di una bolla in fase di fusione, che poi con la corrosione si è aperta”. Ardieli assicura anche che “la pressione è molto modesta e che non c’è inquinamento diffuso. Come del resto non era emerso nulla di anomalo neanche l’anno scorso, quando abbiamo eseguito dei prelievi dell’acqua del lago, per cercare di capire se c’era lo sversamento”. A localizzare il punto esatto dove si trova il buco lo spiega il geometra Signorini di Ags. “A ottanta metri dall’uscita della galleria che passa sotto San Vigilio e che congiunge l’impianto di sollevamento di Brancolino con Cisano”. Il “tubo” infatti, trasporta le fognature provenienti dall’alto lago e all’altezza di Brancolino, vi si innesta l’altra condotta proveniente da Toscolano Maderno, che porta i reflui della sponda bresciana. Il tutto poi prosegue in un unico tubo fino al depuratore di Peschiera. “Il calcolo sulla fuoriuscita di San Vigilio- spiega Signorini - è fatta grosso modo, perché è difficile farne una quantificazione esatta. Come non possiamo sapere da quanto tempo è in essere la falla”. Curioso rimane il fatto che il buco sia stato trovato proprio dalla stessa persona che aveva già segnalato la perdita nello stesso posto un anno fa.
Fedrigo infatti non ha mai digerito che non si fosse trovata quella falla: “Io sono sicuro che c’era – dichiara Fedrigo - ma incredibilmente non siamo più riusciti a ritrovarla. I tecnici Ags avevano fatto ogni tipo di ricerca e io sono anche passato per visionario”. Viene da pensare che in quel tratto, il tubo del collettore sia ormai altamente usurato, con buchi che nascono e scompaiono come per magia.
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