martedì 1 marzo 2011

CEMENTIFICAZIONE IN VENETO... cosa è accaduto negli ultimi 15 anni


Lo sapevate che in Italia, negli ultimi 15 anni, sono stati edificati tre milioni di ettari di territorio ?, ossia l'equivalente di Lazio e Abruzzo messi insieme ? E con il piano casa il processo ha avuto un'accelerazione devastante 



Il Veneto, dal 1950 ha fatto crescere la sua superficie urbanizzata del 324% mentre la sua popolazione è cresciuta nello stesso periodo solo per il 32%, non ha imparato nulla dall'alluvione che l'ha colpito a fine novembre. Un paio di settimane dopo, mentre ancora si faceva la conta dei danni, il Consiglio Regionale ha approvato una leggina che consente di ampliare gli edifici su terreni agricoli fino a 800 metri cubi, l'equivalente di tre alloggi di 90 metri quadri.

E' giunto il momento di dire basta, perchè siamo arrivati a un punto di non ritorno. Non sono a dire che vi debba essere un blocco totale dell'edilizia, ma ritengo che questa possa orientarsi verso edifici vuoti o abbandonati, o nella ristrutturazione di quelli lasciati a se stessi o nella demolizione dei fatiscenti, per far posto a nuovi . Servono tutte questa case ? Sono tutte occupate e vendute le case che si fanno ?



Il territorio veneto è come "mangiato" da una lebbra di cemento senza capo nè coda. Capannoni in affitto o in vendita alternati con campi dal destino segnato; rotonde stradali prossime all'ettaro di superficie, circonvallazioni di circonvallazioni di circonvallazioni; lottizzazioni residenziali in versione uni/bifamiliare in mezzo alla campagna con i loro colori pastello e architetture improbabili; centri urbani dove i cartelli vendesi o affittasi sono la regola sull'edilizia esistente più che l'eccezione. C'è, girando in questi luoghi, la sensazione fisica di come in questo territorio i campi siano intesi come spazi vuoti in attesa della prossima variante al PRG. Un giro nelle nostre zone dovrebbe servire da monito per amministratori di altre aree d'italia per evitare comportamenti del genere.

Questi amministratori fanno molto poco e molto spesso organizzano il territorio senza pensare in che modo le loro attività condizioneranno le generazioni future. Possibile che non si riesca mai ad immaginare un progetto a lungo termine ? Possibile che vi siano solo logiche speculative e di consumo ? .
l territorio è il primo vero bene culturale è la vera prima ed unica forma di democrazia assoluta: il territorio è di tutti !

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