martedì 5 marzo 2013

La Regione riconosce il contributo per la servitù di caccia. Zanoni: «Gli agricoltori chiedano gli indennizzi, anche arretrati»


Andrea Zanoni, deputato al Parlamento europeo
Comunicato stampa del 4 marzo 2013


La Regione Veneto ha confermato che verranno erogati i contributi per indennizzare i proprietari dei fondi utilizzati dai cacciatori durante la stagione venatoria. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Grazie al lavoro della sezione vicentina del Coordinamento Protezionista Veneto verrà applicata la legge rimasta volutamente dimenticata dal 1992»  
A fine dicembre, la Regione Veneto con nota del dirigente Mario Richieri ha risposto alle richieste di rimborso di alcuni agricoltori vicentini. Nel documento si legge che verranno istruite le pratiche di richiesta con riferimento al periodo utile del Piano Faunistico Venatorio attuale (approvato a gennaio 2007 e ora prorogato a settembre 2013) e che saranno riconosciuti i contributi secondo le determinazioni che verranno assunte dalla Giunta, ai sensi dell’articolo 15 comma 2 della legge 157/92.
La campagna per far rispettare la normativa che tutela gli agricoltori è stata lanciata dal Coordinamento Protezionista Veneto (CPV), sezione di Vicenza, su iniziativa della Lega Abolizione Caccia (LAC): qualsiasi proprietario di fondi che in qualche modo vengono utilizzati per la caccia, potrà rivendicare il diritto al rimborso.
A stabilire il diritto al rimborso è l’articolo 15 della Legge sulla caccia n.157 del 1992, prevedendo che è “dovuto ai proprietari o conduttori un contributo da determinarsi a cura dell’amministrazione regionale in relazione all’estensione, alle condizioni agronomiche, alle misure dirette alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente”. Alla spesa si deve far fronte con la tassa di concessione venatoria regionale.
Nel documento regionale reso noto si dichiara, inoltre, che ai proprietari verrà rimborsato quanto dovuto per l’utilizzo del fondo rientrante nell’ultimo Piano Faunistico Venatorio. Il piano è stato istituito nel 2007, per cui la Regione intende pagare solo gli ultimi sei anni di servitù. Su questo punto il CPV intende proporre impugnazione tramite una “class-action”. Ai conduttori o proprietari dei fondi vanno riconosciuti, infatti, tutti i contributi compresi gli arretrati e gli interessi legali, in quanto la legge è stata emanata nel 1992.
L’eurodeputato Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere degli Animali al Parlamento europeo appoggia pienamente l’iniziativa: «Per quanto riguarda il Veneto, l’ultima proroga al Piano Faunistico scade a settembre e, quindi, chi ne ha diritto deve presentare la richiesta di rimborso entro il 15 luglio, prima che le attività rallentino per la pausa estiva. Le istruzioni e i contatti utili per preparare le pratiche necessarie sono a disposizione sul mio sito internet. Complimenti al CPV per l’importante lavoro svolto, con l’obiettivo di far rispettare la legalità portando alla luce una norma per troppi anni volutamente tenuta nascosta. Le Amministrazioni locali hanno dimostrato di capire solo il linguaggio dei soldi, e non quello della morale. Far arrivare centinaia, anzi migliaia, di richieste di risarcimento può spingere Provincie e Regioni a voltare la barbara pagina della caccia. Inviare una raccomandata di richiesta di risarcimento alla varie Regioni potrà sturare quelle orecchie che da troppo tempo ascoltano solo le litanie della lobby ingorda dei cacciatori. Chissà che questo sia il passo decisivo per arrivare ad un referendum nazionale sulla caccia che darà voce alla maggioranza di italiani che hanno più volte fatto sapere che desiderano abolirla»



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