venerdì 18 gennaio 2013

Aria malata: Verona tra le prime 20 città d'Italia

Alessandria, Frosinone, Cremona e Torino sono le città più inquinate d'Italia. Ma non se la cavano meglio Parma, Vicenza, Brescia, Milano, Verona, Bergamo, Asti, Monza. Sono questi i risultati del nuovo rapporto di Legambiente, "Mal'aria".

Sono 35 i giorni in cui le polveri sottili possono sforare la soglia limite stabilita dall’Europa per tutelare la salute dei cittadini. In Italia, però, molte città non sono in grado di rispettare questi paletti: Alessandria, Frosinone, Cremona e Torino guidano la classifica delle realtà urbane più inquinate da Pm10.
Ma non sono le sole: da Milano a Napoli, l’aria italiana risulta pericolosamente ricca di ossidi di azoto e ozono. A fotografare la situazione l’annuale report di Legambiente, “Mal’aria”. Il quadro che ne risulta non è certo incoraggiante, e a dire il vero la situazione potrebbe essere anche peggiore.
I dati presentati nello studio si riferiscono infatti al Pm10: all’appello mancano quelli riferiti alle polveri ancora più sottili, con diametro inferiore ai 2,5 micron, proprio per questo ancor più pericolose. Nonostante, infatti, il monitoraggio di queste componenti sia obbligatorio dal 2011, ancora poche realtà hanno attivato un’analisi seria. Tra quelle che si sono impegnate a farlo, riferisce Legambiente, bel il 50% risulta fuorilegge.
Le dieci città peggiori? Alessandria, Frosinone, Cremona, Torino, Parma, Vicenza, Brescia, Milano, Verona, Bergamo, Asti, Monza. L’area più preoccupante è la Pianura Padana, che si conferma la più critica con 18 città tra le prime 20 posizioni. Le fonti maggiormente responsabili di questo fenomeno sono i processi industriali e di produzione di energia. In città prevalgono invece traffico veicolare e riscaldamento.
Questi, secondo gli esperti di Legambiente, sono quindi i settori su cui bisogna intervenire con politiche di efficienza energetica degli edifici e diffusione di fonti rinnovabili per la produzione di energia.
Non ultima, la questione mobilità, che si lega ad un altro grosso problema: l’inquinamento acustico, in grado di causare danni al 44% della popolazione europea, arrivando a costare 326 miliardi di euro alla sanità comunitaria. I danni provocati vanno dall’aumento della pressione fino ai problemi cardiaci, dall’ipertensione all’insonnia.
«Quello che serve, ancor prima dei singoli provvedimenti – spiega Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente - è una capacità politica di pensare e di immaginare un modo nuovo di usare il territorio, un altro tipo di mobilità a basso tasso di motorizzazione e con alti livelli di efficienza e soddisfazione, spazi pubblici più sicuri, più silenziosi, più salutari, più efficienti, dove si creino le condizioni per favorire le relazioni sociali, il senso del quartiere, della comunità».

Qui il video
http://vitv.it/smog-in-lombardia-intervista-all-assessore-marcello-raimondi__1888742401001.html
Art tratto da
http://gogreen.virgilio.it/news/ambiente-energia/aria-malata-pericolo-cittadini-milano-napoli.html

Questi i dati di Legambiente Verona relativi al mese di gennaio 2013


http://www.legambienteverona.it/legambienteverona/MA/1301pm10.htm

 http://www.meetup.com/noi-pescantina

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