Tav, il nuovo progetto avrà la linea interrata
C’è l'intesa per il nuovo progetto preliminare della linea ferroviaria
compresa tra la stazione di Pescantina e il nodo di Verona: l'opzione
prevede il quadruplicamento in affiancamento alla linea esistente, con
interramento in galleria della nuova linea e di quella storica. Costo:
830 milioni.
Ma questo progetto è così indispensabile?
In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo non sarebbe più utile investire in più opere di riqualificazione come edifici pubblici, scolastici, salvaguardia del territorio, etc.
Siamo sicuri che decisioni prese anni fa siano ancora da mettere in pratica, quando le condizioni socio-economiche sono drasticamente cambiate?
Leggendo l'articolo del giornale L'Arena, per chi porta avanti questo progetto sembrerebbe di si.
VERONA. Oggi, nella Sala Rossa al Palazzo Scaligero,
l'assessore provinciale alla Pianificazione territoriale ha illustrato
il protocollo d'intesa per il nuovo progetto preliminare della linea
ferroviaria compresa tra la stazione di Pescantina e il nodo di Verona.
Attraverso la sottoscrizione del protocollo, Provincia, Regione, Comune
convergono con Rfi nella scelta della soluzione per il tracciato che
riguarda il nodo di Verona. L'innesto al nodo di Verona, quarto lotto, è
stato inserito nelle priorità ricadendo nel programma delle
infrastrutture strategiche dell'Unione europea. Il quadruplicamento
della linea ferroviaria Fortezza - Verona riguarda l'accesso sud alla
galleria di base del Brennero, una delle opere individuate dal primo
programma delle Infrastrutture strategiche approvato con deliberazione
Cipe.
La Provincia, con il supporto del commissario di governo alle infrastrutture, Mauro Fabris, ha ritenuto di avviare un approfondimento del tracciato ferroviario in ingresso a Verona, dopo aver raccolto le osservazioni sulle criticità del vecchio tracciato da parte del Comune e dei Comitati di alcuni quartieri cittadini. Per questo la Provincia ha riunito la Regione, il Comune e Rfi spa, costituendo un gruppo di lavoro di tecnici per individuare la soluzione più fattibile e meno impattante sul territorio di Verona. Tale gruppo ha valutato diverse ipotesi di tracciato. Sono state poste all'attenzione delle tre giunte, regionale, provinciale e comunale, le risultanze degli studi effettuati e si è optato per l'opzione che prevede il quadruplicamento in affiancamento alla linea esistente, con interramento in galleria sia della nuova linea sia di quella storica.
L'intervento inizia al confine con il comune di Pescantina e fino allo svincolo ferroviario di San Massimo, tra i più importanti del nord Italia. La lunghezza dell'intervento è di circa 9,8 km con una previsione di gallerie artificiali e naturali di circa 5 km, adiacenti l'abitato. Le nuove aree sopra le gallerie verranno riqualificate in modo tale da costituire una ricucitura dell'abitato di San Massimo con la Spianà e la città. Le nuove linee interrate riemergono in superficie ai due estremi: a nord nel superamento dell'Adige con un nuovo ponte e a sud nell'attacco al nodo ferroviario. Il costo della nuova soluzione, preventivato con ampi margini anche per le opere di mitigazione, si aggira intorno agli 830 milioni di euro.
“Un accordo che dà il via libera a un nuovo progetto preliminare, che prevederà l’interramento sia della linea storica che della linea ad Alta capacità, accantonando in maniera definitiva il precedente progetto approvato nel 2004 dall’amministrazione di centrosinistra e che sarebbe stato devastante per l’intera città di Verona e in particolare per i quartieri di Chievo, La Sorte, Croce Bianca e San Massimo", ha commentato il vicesindaco Vito Giacino. Con questo accordo, inoltre, il Comune di Verona si impegna ulteriormente nei confronti dei casi di esproprio che si renderanno necessari, mettendo a disposizione aree del patrimonio pubblico, opportunamente valorizzate dal punto di vista edilizio, al fine di assicurare che l’indennità di esproprio venga commisurata ai reali valori di mercato, per consentire la realizzazione di nuovi immobili con le stesse caratteristiche e dimensioni di quelli espropriati. Grazie all’intesa fra gli enti interessati, siamo riusciti ad individuare una soluzione che rappresenta il migliore punto di equilibrio possibile e, soprattutto, appare come una ipotesi praticabile, sia per il rispetto delle condizioni ambientali e acustiche dei quartieri, sia per le previsioni di costo che mettono il progetto per Verona sullo stesso piano di altre realtà simili alla nostra”.
La Provincia, con il supporto del commissario di governo alle infrastrutture, Mauro Fabris, ha ritenuto di avviare un approfondimento del tracciato ferroviario in ingresso a Verona, dopo aver raccolto le osservazioni sulle criticità del vecchio tracciato da parte del Comune e dei Comitati di alcuni quartieri cittadini. Per questo la Provincia ha riunito la Regione, il Comune e Rfi spa, costituendo un gruppo di lavoro di tecnici per individuare la soluzione più fattibile e meno impattante sul territorio di Verona. Tale gruppo ha valutato diverse ipotesi di tracciato. Sono state poste all'attenzione delle tre giunte, regionale, provinciale e comunale, le risultanze degli studi effettuati e si è optato per l'opzione che prevede il quadruplicamento in affiancamento alla linea esistente, con interramento in galleria sia della nuova linea sia di quella storica.
L'intervento inizia al confine con il comune di Pescantina e fino allo svincolo ferroviario di San Massimo, tra i più importanti del nord Italia. La lunghezza dell'intervento è di circa 9,8 km con una previsione di gallerie artificiali e naturali di circa 5 km, adiacenti l'abitato. Le nuove aree sopra le gallerie verranno riqualificate in modo tale da costituire una ricucitura dell'abitato di San Massimo con la Spianà e la città. Le nuove linee interrate riemergono in superficie ai due estremi: a nord nel superamento dell'Adige con un nuovo ponte e a sud nell'attacco al nodo ferroviario. Il costo della nuova soluzione, preventivato con ampi margini anche per le opere di mitigazione, si aggira intorno agli 830 milioni di euro.
“Un accordo che dà il via libera a un nuovo progetto preliminare, che prevederà l’interramento sia della linea storica che della linea ad Alta capacità, accantonando in maniera definitiva il precedente progetto approvato nel 2004 dall’amministrazione di centrosinistra e che sarebbe stato devastante per l’intera città di Verona e in particolare per i quartieri di Chievo, La Sorte, Croce Bianca e San Massimo", ha commentato il vicesindaco Vito Giacino. Con questo accordo, inoltre, il Comune di Verona si impegna ulteriormente nei confronti dei casi di esproprio che si renderanno necessari, mettendo a disposizione aree del patrimonio pubblico, opportunamente valorizzate dal punto di vista edilizio, al fine di assicurare che l’indennità di esproprio venga commisurata ai reali valori di mercato, per consentire la realizzazione di nuovi immobili con le stesse caratteristiche e dimensioni di quelli espropriati. Grazie all’intesa fra gli enti interessati, siamo riusciti ad individuare una soluzione che rappresenta il migliore punto di equilibrio possibile e, soprattutto, appare come una ipotesi praticabile, sia per il rispetto delle condizioni ambientali e acustiche dei quartieri, sia per le previsioni di costo che mettono il progetto per Verona sullo stesso piano di altre realtà simili alla nostra”.
http://www.meetup.com/noi-pescantina
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