giovedì 5 gennaio 2012

Il Tar blocca la Pedemontana Veneta. Zaia: “Eccesso di democrazia è un male”


I giudici danno ragione a un cittadino della provincia di Treviso che aveva presentato ricorso contro i criteri di "emergenza traffico" addotti dal governo Berlusconi per sbloccare l'iter del contestato progetto. Per il Tar la procedura era illegittima. Ora la Regione si appellerà al Consiglio di Stato, ma intanto i comitati gioiscono contro un'opera "che così com'è non serve"
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia
Neanche due mesi fa dava il via ai cantieri con tanto di caschetto giallo in testa. Ora è costretto a battersi con le unghie e con i denti perché uno dei suoi cavalli di battaglia non naufraghi definitivamente. Per Luca Zaia, presidente leghista della Regione Veneto, quella di pochi giorni fa non è stata una buona notizia: il Tar del Lazio ha infatti accolto il ricorso presentato da un cittadino e ha bloccato i lavori della Pedemontana Veneta, il serpentone di cemento che dovrebbe collegare, a pagamento, Spresiano, in provincia di Treviso, aMontecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, unendo due rami delle autostrade A4 e A 27

Un’opera da oltre due miliardi che ora rischia di sfumare definitivamente. Per la gioia di alcuni, vedi i ricorrenti e le decine di comitati che si battono contro la cementificazione, e l’amarezza di altri, in testa proprio il governatore del Carroccio. “Questo è quel male che io chiamo eccesso di democrazia” è stato lo sfogo di Zaia, che ha presentato in tempi record un immediato controricorso al Consiglio di Stato. Appoggiato da una buona fetta del mondo imprenditoriale veneto, dalla Confindustria regionale e dagli artigiani che temono di perdere un investimento “strategico” per il territorio




 www.noipescantina.it

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