venerdì 6 gennaio 2012

Due parabrezza sfondati: nel mirino le auto dei presidenti ambientalisti

FUMANE e MARANO. Il gesto a pochi giorni dal parere negativo allo scavo di Marezzane. Dura condanna del sindaco
Danneggiati Daniele Todesco (Valpolicella 2000) e Mimmo Conchi (Fumane Futura)

04/01/2012
Zoom Foto
L'auto di Mimmo Conchi, presidente di Fumane Futura, con il parabrezza sfondato
Intimidazioni, taglio di vigne a un'azienda fumanese e parabrezza delle auto sfondati ai presidenti delle associazioni Valpolicella 2000 e Fumane Futura. Comincia male il 2012 per i comitati di cittadini che da anni si battono a suon di ricorsi contro i progetti di ampliamento dello stabilimento della Cementirossi e di nuova escavazione.
«I "dispetti" arrivano a pochi giorni dal parere vincolante negativo allo scavo di Marezzane, dato dalla Soprintendenza di Verona il 16 dicembre scorso», spiega Daniele Todesco, presidente di Valpolicella 2000, che ha trovato sotto Natale il parabrezza della sua auto sfondato, presumibilmente da un masso. La vettura era parcheggiata nel cortile sotto casa. Todesco ha presentato una denuncia alla stazione dei carabinieri di Negrar.
«Anche la scorsa primavera, dopo l'annullamento da parte del Tar del Veneto delle autorizzazioni provinciali del 1° marzo, si erano verificati fatti simili con intimidazioni, croci appese con i nostri nomi per il paese e taglio di vigne».
«Sono chiari messaggi di tipo mafioso», si legge nel comunicato stampa congiunto delle due associazioni, «messaggi che non appartengono alla cultura della valle e siamo certi che nulla hanno a che spartire con la legittima battaglia per la tutela dei propri diritti da parte dei lavoratori dell'azienda».
Nel comunicato si pone una questione: «È un caso che tra gli affari che saltano nello stop ai progetti espansivi del cementificio c'è quello dei rifiuti?». «È strano che simili casi si verifichino in paesi impegnati con la scuola in progetti sulla legalità», aggiunge il presidente di Fumane Futura, Mimmo Conchi, che ha trovato danneggiato ieri mattina il parabrezza della sua auto, parcheggiata in cortile. «La cosa grave è che mi sono entrati in casa», dice. «Noi non siamo mai ricorsi alla violenza, abbiamo solo presentato ricorsi in base alla documentazione presente su progetti che potevano ledere la collettività. Non è un caso che, a distanza di pochi giorni, lo stesso atto vandalico, con la stessa modalità, sia accaduto ai danni dei due presidenti delle associazioni. Non è un caso che per la seconda volta siano state tagliate le vigne ad un viticoltore, che ha presentato ricorso alle autorizzazioni della Provincia. Atti che abbiamo denunciato alle forze dell'ordine. Ci sembra giusto che si debbano denunciare comportamenti inaccettabili, anche se a danno dell'azienda, contro cui non abbiamo nulla e soprattutto parlare contro un silenzio omertoso».
Ferma condanna da parte del sindaco di Fumane, Domenico Bianchi: «Atti di questo genere non sono assolutamente giustificabili, invito a una chiara dialettica e al confronto democratico». Ferma condanna per gli episodi e solidarietà alle vittime sono state espresse da tutte le sigle sindacali e dalle Rsu di Cementirossi, che hanno sottolineato di aver sempre sostenuto il confronto dialettico. «Nel comunicato delle associazioni si parla di un linguaggio mafioso del dire e del non dire, di addossare ad altri responsabilità mai accertate», sottolineano i sindacati uniti. «Se si hanno precisi sospetti, ci si rivolga agli organi di polizia con le denunce del caso. È legittimo che i lavoratori abbiano a cuore il loro posto di lavoro e non sono certo alla ricerca di tensioni sociali, ma di tranquillità. Riteniamo inoltre legittimo esprimere liberamente la nostra opinione anche nei confronti del parere della Soprintendenza, senza che questo sia visto come un oltraggio».


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