Pubblichiamo questo articolo molto interessante del 2006.
E' difficile ritrovarlo in rete, lo pubblichiamo in modo che resti scolpito nel web e ringraziamo l'anonimo dibbuk per questo contributo.
Il 29 Agosto scorso veniva sottoposta a sequestro giudiziario la discarica per Rifiuti Solidi Urbani di Pescantina (Verona): in un pozzo di controllo era stata trovata ammoniaca allo stato cristallino in una quantità 74 volte superiore ai limiti di legge. Poi "Report" dello scorso 1° Ottobre scopre che le ditte coinvolte nella costruzione e gestione della discarica finaziano a josa la destra berlusconiana ed anche "le feste dell'Unità": ecco una breve cronistoria degli ultimi 30 anni...Con preghiera della massima pubblicità.
La discarica di Pescantina(VR): breve cronistoria
N.B: Voglio ricordare ai lettori della presente che la Waste Italia, ex Waste Management Italia, è la capofila si Saspi, Aspica. Daneco e altre, tutte società realizzatrici e gestrici nei vari anni ed in tempi successivi della discarica di Pescantina. Forse è per questo che da noi "tutto è andato bene" fino allo scorso Agosto...
La discarica di Pescantina attuale insiste su di un'area situata tra la località "Filissine" (nord del Comune) e l'importante incrocio viario in località "Crocetta, dove s’interseca tutto il sistema viario a nord di Verona (SS 12 - A 22 e varie provinciali per il lago di Garda e la Lessinia). Inoltre, lungo il lato sud, a meno di 40 metri, corre la linea ferroviaria del Brennero. Essa confina con il Comune di S. Pietro in Cariano, a monte della discarica. E' inoltre nella parte parte più alta del comune, Pescantina è infatti altimetricamente 30 metri più in basso a 2 km a sud est.
Fin dall’inizio degli anni '80, su varie cave di ghiaia e sabbia via via dimesse, si sono realizzate una serie di discariche, in teoria “piccole” e riservate al Comune di Pescantina; in pratica destinate a "discarica selvaggia", anche di rifiuti farmaceutici, e che non sono mai state seriamente monitorate. Le cave di cui si parla non erano, comunque, mai più profonde di 15 - 20 metri dal piano di campagna (la falda è a 55 metri sul livello del mare, contro un piano di campagna originario che era a 110 m slm circa).
La cosa “divertente" è che l’area, in uno studio idrogeologico allegato al primo Piano di Fabbricazione Comunale del 1972 (adottato nel 1975), redatto dall’Ing. Fenzi (all’epoca considerato il decano del settore in Provincia di Verona) rilevava che la zona in oggetto era la migliore dal punto di vista della captazione acquedottistica dell’intero territorio comunale, e quindi da sottoporre a particolare tutela. Ed all’epoca sulle cave decideva ancora il Comune. Ma le cave furono egualmente autorizzate.
La discarica di cui oggi si parla fu realizzata sull'area più ad ovest, dove la cava era invece sicuramente arrivata quasi in falda (e secondo testimonianze anonime anche oltre), su di una superficie di oltre 100.000 mq e di oltre 3.500.000 mc di inerti cavati). All’epoca (elezioni comunali 1980), dopo la prima spaccatura in Consiglio Comunale della DC dal 1945, la Giunta Comunale era formata da DC con riferimento locale Gianni Fontana (area De Mita), con sindaco Angelo Marchiori, e PSDI. All’opposizione PCI, PSI e DC dorotea.
Il primo incarico per lo studio di una discarica intercomunale è del 1981, il progetto del 1983 e fu redatto dal Geometra, “improvvisamente” laureatosi geologo, Bertuzzi, all’epoca sindaco di Brenzone, sul Lago di Garda. Probabilmente questo era il suo unico merito. Iniziò una campagna contro questo progetto, sostenuta specialmente da DP (non presente in consiglio comunale) e da gruppi del dissenso cattolico.
Nel 1985 giro di valzer ed il simbolo ufficiale DC lo ottennero i dorotei: i fontaniani fecero un’altra lista.
Alla fine di varie vicende e spaccature, 7 dorotei con PSI e PSDI (1 a testa), e l’appoggio esterno del PCI (2 consiglieri) elessero sindaco Natale Pasquali, imprenditore avicolo (galline). All’opposizione restarono 9 DC di varia estrazione. Lo sciagurato appoggio del Partito fu ottenuto, rovesciando un precedente rifiuto quasi unanime della Sezione di Pescantina, dall’allora deputato ed ex Segretario Provinciale Gian Gaetano Poli.
Poli è oggi assessore Comunale a Verona nella Giunta di centro-sinistra. Il cambio di posizione provocò parecchi dissensi e abbandoni, magari non tutti limpidi in prospettiva. E fornì un inizio di base di massa per la futura Lega Nord.
Primo atto della nuova Giunta: portare avanti il progetto della discarica, perché con i soldi del contributo “per il disturbo” (1 miliardo di lire dell’epoca) si pensava di avere un bilancio finalmente “ricco”.
La battaglia anti-discarica, condotta in particolare sul piano legale e della contestazione degli elaborati progettuali, durò circa due anni, anche per materiale di contestazione era abbondante: (dati falsi o clamorosamente sbagliati, falsi ideologici sull’assenza di studi precedenti sull’area, in vero abbondanti all’Università di Padova, amenità e castronerie sulle tecniche di impermeabilizzazione, e altre “cosette” che richiederebbero un saggio intero su come “non si fa” una discarica.
Oltretutto, su sollecitazione del comitato furono fatte trivellazioni sul fondo della cava che portarono a “scoprire” almeno 18 metri di sovraescavazioni ricoperte da fanghi di lavorazioni del marmo ad alto contenuto stirolico (forse qualche smaltimento di prodotti chimici ammalorati).
Ma alla fine alla provincia di Verona serviva una discarica, in attesa dell’Impianto di Cà del Bue in Verona, che oggi si chiamerebbe “termovalorizzatore” (meglio inceneritore) che era previsto per il 1990, e la sola discarica di Torretta a Legnago non era ritenuta sufficiente. C’era un’altra Discarica presso Quaderni di Villafranca, ma era al termine del ciclo e fatta così bene (sempre dal Bertuzzi di cui sopra), che, col biogas disperso nel terreno circostante, si riuscì a cuocere una frittata a 130 metri dal recinto della stessa. Fummo appoggiati in Consiglio comunale da un consigliere indipendente eletto dai fontaniani.
E nel frattempo era pure cambiato il quadro politico comunale: i “dissidenti Dc”, salvo 2, erano tornati all’ovile ( ad Angelo Marchiori fu data la presidenza dell’ULSS 26) aderendo alla corrente dorotea, e la spinta della Provincia di Verona e della Regione Veneto fu fortissima.
Fece pressioni anche l’allora prefetto di Verona, Francesco Panetta.
Fu fatta una pseudo bonifica del fondo, che fu quindi mosso di nuovo, e si cominciarono i lavori del 1° dei 3 lotti previsti.
L’impermeabilizzazione del fondo fu fatta con argilla (bentonite) e senza geomembrana (già usata all’epoca nelle discariche lombarde, anche in quelle di Paolo Berlusconi), quella delle pareti, che furono lasciate a 90 gradi invece che a 45 come previsto per le cave dismesse dalla legge dell’epoca, e si procedette ammassando l’argilla man mano che si saliva con la massa dei rifiuti: ti lascio immaginare cosa questo abbia voluto dire. A novembre 1987 la discarica partì sul primo lotto. E cominciarono ad arrivare anche i primi soldi al Comune.
La gestione fu affidata alla ditta ASPICA, di proprietà della SASPI, riconducibile quest’ultima ai cugini Salvo (questa notizia era su una pubblicazione dell’84 o dell’ 85 dell’istituto Nazionale dell’urbanistica. Fu poi inglobata nel gruppo americano “Waste management”, in odore di mafia italo-americana (dato proveniente dai sindacati tedeschi del settore del 1992). Ora la società gestrice dell’impianto è la DANECO, di proprietà della “Waste Italia”, che sempre quelli sono.
Fino al Marzo 1989 fu scarico selvaggio: mancava l’addetto comunale al controllo, i conferimenti sia in quantità, sia in qualità totalmente fuori qualsiasi controllo (posso testimoniare di persona), ed il primo lotto, che doveva contenere 600/800.000 tonnellate era ormai arrivato al piano di campagna circostante.
Ma il 20 Marzo 1989 successe quello che ufficialmente fu definito uno smottamento di alcune migliaia di mc, mentre in realtà noi del PCI (che nel frattempo, sulla spinta di alcuni compagni tra cui io, era uscito dalla maggioranza) documentammo che si trattò di uno sprofondamento di 7-8 metri, (era la distanza che c’era dopo il 20/3/89 dal piano di campagna quasi raggiunto ed il successivo livello della massa dei rifiuti), peraltro avvenuto in modo molto omogeneo. Ad ulteriore spiegazione della cosa arrivò in seguito ai Carabinieri di Pescantina una lettera falsamente firmata a mio nome e a quello di Benedetti, nostro consigliere comunale (e comunque scritta da qualcuno addentro alle vicende della cava e delle discarica) che sosteneva che la sovraescavazione al tempo della cava era stata di almeno 40 metri. Ciò spiegherebbe le dimensioni dell’assestamento e del relativo sprofondamento.
Dopo una breve sosta, e malgrado un’iniziale vera rivolta in paese, si completarono velocemente i lavori sul 2° e 3° lotto, con le stesse tecniche del 1°, ed il conferimento riprese su questi. In seguito fu riportato “a livello” anche il 1° originario. Intanto proseguiva l’attività di cava ai margini della discarica. Tanto si aspettava Cà del Bue......
Nel 1990 Pasquali e la DC trionfò con 14 seggi su 20, anche per essere riusciti a far passare il PRG (e si aggregò in più anche il “Caccia e pesca”). Il PCI scese 1, i verdi con molti ex DP arrivarono a 2, 1 ciascuno PSI e PSDI.
Ci furono un po’ di scandali amministrativi, tirati fuori specie dal sottoscritto e dal PCI prima, Rifondazione dopo, siamo ormai alla vigilia di Tangentopoli. E ci fu l’ennesimo giro di Valzer nella DC: con l’appoggio dei Verdi 9 DC scalzano Pasquali ed elessero sindaco Francesco Testa.
Perché c’e da allargare la discarica, così si cambiano progettista, che viene indicato dai Verdi nell’Ing. Sterzi, che però non cambia molto, salvo chi si spartisce politicamente la torta. Ovviamente parte anche una nuova variante del PRG.
Fu anche costituito, più che altro dai "verdi", a Balconi, la località adiacente alla discarica, un nuovo Comitato di cittadini, che ha viavacchiato 7-8 anni per chiedere il controllo degli odori e anche che (senza molta convinzione) non fosse allargata ulteriormente la discarica. Ma non ha mai inciso ed è stato solo il tentativo di alcuni di avere uno strapuntino magari elettorale.
Nel 1995, con il maggioritario, Testa rivince le elezioni imbarcando qualche verde e cripto rifondatore ex DP (ed avendo a favore un volantino poi disconosciuto di Rifondazione di Verona)
Battuti Pasquali con parte del polo, DS di Poli in alleanza con la Lega Nord (mai fare qualcosa di sinistra), An rimasta fuori dai giochi e una lista di sinistra di transfughi vari, tra cui l’attuale nucleo del PdCI di Pescantina.
Nel 1997 Testa, passato intanto dai Popolari ai Cdu e poi a Forza Italia, scarica Verdi, cripto rifondaroli ed alcuni dissidenti, tra cui l’assessore Cona che minaccia rivelazioni sulle destinazioni e gli accantonamenti per il “Post Mortem della discarica. 9 anni dopo stiamo ancora aspettando.
Nel 1999 Testa si presenta lui con la Lega. Poli, Cona, ex-Verdi, DS rifiutano un accordo a sinistra con noi (“siete troppo legati al passato”) e così Testa rivince per i voti del mancato accordo a sinistra.
Cambia il delegato alla discarica e nuova variante al PRG. Si pensa ad una “risagomatura” del livello della discarica, giunta ormai al livello massimo previsto dai vari progetti.
E nel frattempo, nella vicina località “Vignega”, la Regione Veneto fà aprire un’altra mega cava.
Indovinate cosa pensano i maligni? Intanto ci sono problemi con gli odori, si vocifera di problemi in falda, ma basta attivare un po’ di aree edificabili....
Nel Giugno 2004 Testa non può ripresentarsi, il resto del polo non gradisce il suo uomo e così indica candidato sindaco Alessandro Reggiani, editore locale, che batte l’uomo di Testa per 30 voti su 9000. L’ennesima lista “non dell’ulivo”, che per l’ennesima volta non vuole “comunisti del passato” prende la metà dei voti dell’Ulivo alle coincidenti provinciali e noi, con il 7%, non riusciamo a fare il consigliere.
Reggiani aveva promesso in campagna elettorale che non avrebbe permesso ulteriori ampliamenti della discarica: a fine Luglio 2004 la sua Giunta scrive alla Provincia dicendosi pronta ad accettare, anzi a proporre la risagomatura, in attesa della partenza di Cà del Bue a Verona. (sembra una barzelletta riuscita male, ma purtroppo non è così).
Non contenta di ciò, nel 2005 e 2006 l'Amministrazione ha organizzato nei rispettivi mesi di Giugno l'iniziativa "Porte sperte in discarica", spendendo dei bei soldi (propri o della DANECO), per "visite guidate alle meraviglie della gestione, esibizioni di parà ,"nani e ballerine" (l'anno scorso l'opspite d'onore fu Licia Colò, quest'anno è stato offerto un concerto degli "Stadio": anche questo in discarica!).
Il resto è cronaca attuale, con un paese, Pescantina, cresciuto da 8.500 abitanti di 20 anni fa agli attuali quasi 15.000, senza servizi e verde adeguati e con il rischio di perdere la gallina dalle uova d’oro dopo aver inquinato le falde verso sud, in specie quelle di Verona.
Piuttosto sarebbe da commissariare “ad hoc” la provincia di Verona, visto che da 20 anni ha saputo proporre solo le soluzioni suddette, che sta per avere anche la grana dei rifiuti del settore marmo, in specie quelli degli agglomerati, e che non sa che pesci prendere.
A tutt'oggi 19 Ottobre 2006, la discarica di Pescantina resta sotto sequestro giudiziario
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Da "Report"- Rai tre, "Al politico e al partito" di Bernardo Iovene, 1/10/2006
(...)
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Il sistema (delle imprese private che finanziano i partiti, ndr), che quando non è illegale è certamente immorale e rasenta il ricatto, si basa sullo scambio, io ti do e tu restituisci. Ci sono anche quelli che danno perché ci credono, troppo spesso in ballo c'è solo il tornaconto che qualcuno preferisce chiamare visibilità.
BERNARDO IOVENE (fuori campo)
Nel 2000 le società del gruppo Waste Italia, hanno dato 100, 100 e 50 milioni a Forza Italia. Nel 2001 altri 200, 200, 200 e 150, e poi ancora 200, 200, 200 e 100. Parliamo di milioni di lire sempre a Forza Italia. Dal 2002 i contributi passano ad Alleanza Nazionale in euro: 103 mila, 103 mila. Nel 2004 100 mila, 100 mila, 100 mila e 100mila. Si tratta sempre dello stesso gruppo che si occupa di raccolta smaltimento rifiuti e termovalorizzatori. Il video industriale è presentato da Alessandro Cecchi Paone.
BERNARDO IOVENE
Io ho visto dal 2000 ad oggi ha finanziato prima Forza Italia e poi Alleanza Nazionale.
RENATO BRUNETTA- Forza Italia
Si, si ma... non si sa mai, non si sa mai.
BERNARDO IOVENE
E sta vincendo tanti appalti...
RENATO BRUNETTA- Forza Italia
Allora, a pensar male si fa peccato e quindi certamente Lei che fa queste domande maliziose fa peccato, però ci azzecca alla fine.
BERNARDO IOVENE (fuori campo)
La Waste Italia e consociate è a Milano.
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
Lo scopo per cui facciamo questi finanziamenti è quello di renderci visibili.
BERNARDO IOVENE
Ma poi ricevete favori?
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
No guardi, se il meccanismo fosse il favore non lo faremmo in modo pubblico, non Le pare, sarebbe anche troppo banale? No, l'esigenza è quella di chiarire certamente i contributi vengono fatti, indirizzati, verso quei partiti che "noi sentiamo più vicini" da un punto di vista della...
BERNARDO IOVENE
E in questo caso Alleanza Nazionale ultimamente, forse perché il ministro dell'ambiente era di Alleanza Nazionale?
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
Insisto, no, Alleanza Nazionale è uno dei partiti che abbiamo finanziato. Noi finanziamo sistematicamente i DS da anni senza visibilità perché lo facciamo attraverso il sostentamento di loro iniziative che, se mi consentite... .
BERNARDO IOVENE
Dove governano lo fate?
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
No, a livello nazionale.
BERNARDO IOVENE (fuori campo)
A livello nazionale Sposetti non ricorda.
UGO SPOSETTI- Tesoriere Democratici di Sinistra
Se me la fa conoscere, se loro fanno...
BERNARDO IOVENE
Hanno detto che danno soldi attraverso le feste dell'unità.
UGO SPOSETTI- Tesoriere Democratici di Sinistra
Beh, di feste dell'unità ne facciamo 3.500. Può darsi che danno 1.000 euro alla festa del paesino dove abita un dirigente. Non lo so!
BERNARDO IOVENE
Questa visibilità che Lei dice, cioè "noi facciamo finanziamento ai partiti per acquistare visibilità", no, che cosa vuol dire?
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
Acquisire visibilità, non acquistare... termine infelice!
BERNARDO IOVENE
Scusi...
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
No, perché sa...
BERNARDO IOVENE
Acquisisce visibilità, cioè che cosa vuol dire?
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
Guardi, un' azienda che fa produzione...
BERNARDO IOVENE
Si, ma voi partecipate a gare pubbliche poi, cioè la visibilità dove sta?
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
Sta nel fatto del... come dire, trasferire... allora, le gare pubbliche vengono affidate con gara ovviamente, no? Nel nostro settore non esiste un affidamento ai privati. Innanzitutto perché le istituzioni che ricevono i contributi sono sempre diverse da quelle che fanno le gare, un fatto strutturale.
BERNARDO IOVENE
E allora perché lo fate? Ve lo chiedono?
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
No, guardi, questo è un meccanismo perverso. Capisco che la cosa sia sottile. Innanzitutto è un problema di... come dire, di vicinanza ideale ed è il motivo per cui...
BERNARDO IOVENE
Beh, però se Lei dice che finanzia i DS, poi Alleanza Nazionale, poi Forza Italia, insomma...
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
Eh, guardi, se Lei fa un'analisi un po' più approfondita di quella che appare, si renderà conto che tra i DS nell'ambito della coalizione di centro sinistra e Forza Italia nell'ambito di centro destra, troverà delle assonanze che non Le possono sfuggire. C'è un problema, diciamo di moderazione.
(...)
N.B: Voglio ricordare ai lettori della presente che la Waste Italia, ex Waste Management Italia, è la capofila si Saspi, Aspica. Daneco e altre, tutte società realizzatrici e gestrici nei vari anni ed in tempi successivi della discarica di Pescantina. Forse è per questo che da noi "tutto è andato bene" fino allo scorso Agosto...
La discarica di Pescantina attuale insiste su di un'area situata tra la località "Filissine" (nord del Comune) e l'importante incrocio viario in località "Crocetta, dove s’interseca tutto il sistema viario a nord di Verona (SS 12 - A 22 e varie provinciali per il lago di Garda e la Lessinia). Inoltre, lungo il lato sud, a meno di 40 metri, corre la linea ferroviaria del Brennero. Essa confina con il Comune di S. Pietro in Cariano, a monte della discarica. E' inoltre nella parte parte più alta del comune, Pescantina è infatti altimetricamente 30 metri più in basso a 2 km a sud est.
Fin dall’inizio degli anni '80, su varie cave di ghiaia e sabbia via via dimesse, si sono realizzate una serie di discariche, in teoria “piccole” e riservate al Comune di Pescantina; in pratica destinate a "discarica selvaggia", anche di rifiuti farmaceutici, e che non sono mai state seriamente monitorate. Le cave di cui si parla non erano, comunque, mai più profonde di 15 - 20 metri dal piano di campagna (la falda è a 55 metri sul livello del mare, contro un piano di campagna originario che era a 110 m slm circa).
La cosa “divertente" è che l’area, in uno studio idrogeologico allegato al primo Piano di Fabbricazione Comunale del 1972 (adottato nel 1975), redatto dall’Ing. Fenzi (all’epoca considerato il decano del settore in Provincia di Verona) rilevava che la zona in oggetto era la migliore dal punto di vista della captazione acquedottistica dell’intero territorio comunale, e quindi da sottoporre a particolare tutela. Ed all’epoca sulle cave decideva ancora il Comune. Ma le cave furono egualmente autorizzate.
La discarica di cui oggi si parla fu realizzata sull'area più ad ovest, dove la cava era invece sicuramente arrivata quasi in falda (e secondo testimonianze anonime anche oltre), su di una superficie di oltre 100.000 mq e di oltre 3.500.000 mc di inerti cavati). All’epoca (elezioni comunali 1980), dopo la prima spaccatura in Consiglio Comunale della DC dal 1945, la Giunta Comunale era formata da DC con riferimento locale Gianni Fontana (area De Mita), con sindaco Angelo Marchiori, e PSDI. All’opposizione PCI, PSI e DC dorotea.
Il primo incarico per lo studio di una discarica intercomunale è del 1981, il progetto del 1983 e fu redatto dal Geometra, “improvvisamente” laureatosi geologo, Bertuzzi, all’epoca sindaco di Brenzone, sul Lago di Garda. Probabilmente questo era il suo unico merito. Iniziò una campagna contro questo progetto, sostenuta specialmente da DP (non presente in consiglio comunale) e da gruppi del dissenso cattolico.
Nel 1985 giro di valzer ed il simbolo ufficiale DC lo ottennero i dorotei: i fontaniani fecero un’altra lista.
Alla fine di varie vicende e spaccature, 7 dorotei con PSI e PSDI (1 a testa), e l’appoggio esterno del PCI (2 consiglieri) elessero sindaco Natale Pasquali, imprenditore avicolo (galline). All’opposizione restarono 9 DC di varia estrazione. Lo sciagurato appoggio del Partito fu ottenuto, rovesciando un precedente rifiuto quasi unanime della Sezione di Pescantina, dall’allora deputato ed ex Segretario Provinciale Gian Gaetano Poli.
Poli è oggi assessore Comunale a Verona nella Giunta di centro-sinistra. Il cambio di posizione provocò parecchi dissensi e abbandoni, magari non tutti limpidi in prospettiva. E fornì un inizio di base di massa per la futura Lega Nord.
Primo atto della nuova Giunta: portare avanti il progetto della discarica, perché con i soldi del contributo “per il disturbo” (1 miliardo di lire dell’epoca) si pensava di avere un bilancio finalmente “ricco”.
La battaglia anti-discarica, condotta in particolare sul piano legale e della contestazione degli elaborati progettuali, durò circa due anni, anche per materiale di contestazione era abbondante: (dati falsi o clamorosamente sbagliati, falsi ideologici sull’assenza di studi precedenti sull’area, in vero abbondanti all’Università di Padova, amenità e castronerie sulle tecniche di impermeabilizzazione, e altre “cosette” che richiederebbero un saggio intero su come “non si fa” una discarica.
Oltretutto, su sollecitazione del comitato furono fatte trivellazioni sul fondo della cava che portarono a “scoprire” almeno 18 metri di sovraescavazioni ricoperte da fanghi di lavorazioni del marmo ad alto contenuto stirolico (forse qualche smaltimento di prodotti chimici ammalorati).
Ma alla fine alla provincia di Verona serviva una discarica, in attesa dell’Impianto di Cà del Bue in Verona, che oggi si chiamerebbe “termovalorizzatore” (meglio inceneritore) che era previsto per il 1990, e la sola discarica di Torretta a Legnago non era ritenuta sufficiente. C’era un’altra Discarica presso Quaderni di Villafranca, ma era al termine del ciclo e fatta così bene (sempre dal Bertuzzi di cui sopra), che, col biogas disperso nel terreno circostante, si riuscì a cuocere una frittata a 130 metri dal recinto della stessa. Fummo appoggiati in Consiglio comunale da un consigliere indipendente eletto dai fontaniani.
E nel frattempo era pure cambiato il quadro politico comunale: i “dissidenti Dc”, salvo 2, erano tornati all’ovile ( ad Angelo Marchiori fu data la presidenza dell’ULSS 26) aderendo alla corrente dorotea, e la spinta della Provincia di Verona e della Regione Veneto fu fortissima.
Fece pressioni anche l’allora prefetto di Verona, Francesco Panetta.
Fu fatta una pseudo bonifica del fondo, che fu quindi mosso di nuovo, e si cominciarono i lavori del 1° dei 3 lotti previsti.
L’impermeabilizzazione del fondo fu fatta con argilla (bentonite) e senza geomembrana (già usata all’epoca nelle discariche lombarde, anche in quelle di Paolo Berlusconi), quella delle pareti, che furono lasciate a 90 gradi invece che a 45 come previsto per le cave dismesse dalla legge dell’epoca, e si procedette ammassando l’argilla man mano che si saliva con la massa dei rifiuti: ti lascio immaginare cosa questo abbia voluto dire. A novembre 1987 la discarica partì sul primo lotto. E cominciarono ad arrivare anche i primi soldi al Comune.
La gestione fu affidata alla ditta ASPICA, di proprietà della SASPI, riconducibile quest’ultima ai cugini Salvo (questa notizia era su una pubblicazione dell’84 o dell’ 85 dell’istituto Nazionale dell’urbanistica. Fu poi inglobata nel gruppo americano “Waste management”, in odore di mafia italo-americana (dato proveniente dai sindacati tedeschi del settore del 1992). Ora la società gestrice dell’impianto è la DANECO, di proprietà della “Waste Italia”, che sempre quelli sono.
Fino al Marzo 1989 fu scarico selvaggio: mancava l’addetto comunale al controllo, i conferimenti sia in quantità, sia in qualità totalmente fuori qualsiasi controllo (posso testimoniare di persona), ed il primo lotto, che doveva contenere 600/800.000 tonnellate era ormai arrivato al piano di campagna circostante.
Ma il 20 Marzo 1989 successe quello che ufficialmente fu definito uno smottamento di alcune migliaia di mc, mentre in realtà noi del PCI (che nel frattempo, sulla spinta di alcuni compagni tra cui io, era uscito dalla maggioranza) documentammo che si trattò di uno sprofondamento di 7-8 metri, (era la distanza che c’era dopo il 20/3/89 dal piano di campagna quasi raggiunto ed il successivo livello della massa dei rifiuti), peraltro avvenuto in modo molto omogeneo. Ad ulteriore spiegazione della cosa arrivò in seguito ai Carabinieri di Pescantina una lettera falsamente firmata a mio nome e a quello di Benedetti, nostro consigliere comunale (e comunque scritta da qualcuno addentro alle vicende della cava e delle discarica) che sosteneva che la sovraescavazione al tempo della cava era stata di almeno 40 metri. Ciò spiegherebbe le dimensioni dell’assestamento e del relativo sprofondamento.
Dopo una breve sosta, e malgrado un’iniziale vera rivolta in paese, si completarono velocemente i lavori sul 2° e 3° lotto, con le stesse tecniche del 1°, ed il conferimento riprese su questi. In seguito fu riportato “a livello” anche il 1° originario. Intanto proseguiva l’attività di cava ai margini della discarica. Tanto si aspettava Cà del Bue......
Nel 1990 Pasquali e la DC trionfò con 14 seggi su 20, anche per essere riusciti a far passare il PRG (e si aggregò in più anche il “Caccia e pesca”). Il PCI scese 1, i verdi con molti ex DP arrivarono a 2, 1 ciascuno PSI e PSDI.
Ci furono un po’ di scandali amministrativi, tirati fuori specie dal sottoscritto e dal PCI prima, Rifondazione dopo, siamo ormai alla vigilia di Tangentopoli. E ci fu l’ennesimo giro di Valzer nella DC: con l’appoggio dei Verdi 9 DC scalzano Pasquali ed elessero sindaco Francesco Testa.
Perché c’e da allargare la discarica, così si cambiano progettista, che viene indicato dai Verdi nell’Ing. Sterzi, che però non cambia molto, salvo chi si spartisce politicamente la torta. Ovviamente parte anche una nuova variante del PRG.
Fu anche costituito, più che altro dai "verdi", a Balconi, la località adiacente alla discarica, un nuovo Comitato di cittadini, che ha viavacchiato 7-8 anni per chiedere il controllo degli odori e anche che (senza molta convinzione) non fosse allargata ulteriormente la discarica. Ma non ha mai inciso ed è stato solo il tentativo di alcuni di avere uno strapuntino magari elettorale.
Nel 1995, con il maggioritario, Testa rivince le elezioni imbarcando qualche verde e cripto rifondatore ex DP (ed avendo a favore un volantino poi disconosciuto di Rifondazione di Verona)
Battuti Pasquali con parte del polo, DS di Poli in alleanza con la Lega Nord (mai fare qualcosa di sinistra), An rimasta fuori dai giochi e una lista di sinistra di transfughi vari, tra cui l’attuale nucleo del PdCI di Pescantina.
Nel 1997 Testa, passato intanto dai Popolari ai Cdu e poi a Forza Italia, scarica Verdi, cripto rifondaroli ed alcuni dissidenti, tra cui l’assessore Cona che minaccia rivelazioni sulle destinazioni e gli accantonamenti per il “Post Mortem della discarica. 9 anni dopo stiamo ancora aspettando.
Nel 1999 Testa si presenta lui con la Lega. Poli, Cona, ex-Verdi, DS rifiutano un accordo a sinistra con noi (“siete troppo legati al passato”) e così Testa rivince per i voti del mancato accordo a sinistra.
Cambia il delegato alla discarica e nuova variante al PRG. Si pensa ad una “risagomatura” del livello della discarica, giunta ormai al livello massimo previsto dai vari progetti.
E nel frattempo, nella vicina località “Vignega”, la Regione Veneto fà aprire un’altra mega cava.
Indovinate cosa pensano i maligni? Intanto ci sono problemi con gli odori, si vocifera di problemi in falda, ma basta attivare un po’ di aree edificabili....
Nel Giugno 2004 Testa non può ripresentarsi, il resto del polo non gradisce il suo uomo e così indica candidato sindaco Alessandro Reggiani, editore locale, che batte l’uomo di Testa per 30 voti su 9000. L’ennesima lista “non dell’ulivo”, che per l’ennesima volta non vuole “comunisti del passato” prende la metà dei voti dell’Ulivo alle coincidenti provinciali e noi, con il 7%, non riusciamo a fare il consigliere.
Reggiani aveva promesso in campagna elettorale che non avrebbe permesso ulteriori ampliamenti della discarica: a fine Luglio 2004 la sua Giunta scrive alla Provincia dicendosi pronta ad accettare, anzi a proporre la risagomatura, in attesa della partenza di Cà del Bue a Verona. (sembra una barzelletta riuscita male, ma purtroppo non è così).
Non contenta di ciò, nel 2005 e 2006 l'Amministrazione ha organizzato nei rispettivi mesi di Giugno l'iniziativa "Porte sperte in discarica", spendendo dei bei soldi (propri o della DANECO), per "visite guidate alle meraviglie della gestione, esibizioni di parà ,"nani e ballerine" (l'anno scorso l'opspite d'onore fu Licia Colò, quest'anno è stato offerto un concerto degli "Stadio": anche questo in discarica!).
Il resto è cronaca attuale, con un paese, Pescantina, cresciuto da 8.500 abitanti di 20 anni fa agli attuali quasi 15.000, senza servizi e verde adeguati e con il rischio di perdere la gallina dalle uova d’oro dopo aver inquinato le falde verso sud, in specie quelle di Verona.
Piuttosto sarebbe da commissariare “ad hoc” la provincia di Verona, visto che da 20 anni ha saputo proporre solo le soluzioni suddette, che sta per avere anche la grana dei rifiuti del settore marmo, in specie quelli degli agglomerati, e che non sa che pesci prendere.
A tutt'oggi 19 Ottobre 2006, la discarica di Pescantina resta sotto sequestro giudiziario
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Da "Report"- Rai tre, "Al politico e al partito" di Bernardo Iovene, 1/10/2006
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MILENA GABANELLI IN STUDIO
Il sistema (delle imprese private che finanziano i partiti, ndr), che quando non è illegale è certamente immorale e rasenta il ricatto, si basa sullo scambio, io ti do e tu restituisci. Ci sono anche quelli che danno perché ci credono, troppo spesso in ballo c'è solo il tornaconto che qualcuno preferisce chiamare visibilità.
BERNARDO IOVENE (fuori campo)
Nel 2000 le società del gruppo Waste Italia, hanno dato 100, 100 e 50 milioni a Forza Italia. Nel 2001 altri 200, 200, 200 e 150, e poi ancora 200, 200, 200 e 100. Parliamo di milioni di lire sempre a Forza Italia. Dal 2002 i contributi passano ad Alleanza Nazionale in euro: 103 mila, 103 mila. Nel 2004 100 mila, 100 mila, 100 mila e 100mila. Si tratta sempre dello stesso gruppo che si occupa di raccolta smaltimento rifiuti e termovalorizzatori. Il video industriale è presentato da Alessandro Cecchi Paone.
BERNARDO IOVENE
Io ho visto dal 2000 ad oggi ha finanziato prima Forza Italia e poi Alleanza Nazionale.
RENATO BRUNETTA- Forza Italia
Si, si ma... non si sa mai, non si sa mai.
BERNARDO IOVENE
E sta vincendo tanti appalti...
RENATO BRUNETTA- Forza Italia
Allora, a pensar male si fa peccato e quindi certamente Lei che fa queste domande maliziose fa peccato, però ci azzecca alla fine.
BERNARDO IOVENE (fuori campo)
La Waste Italia e consociate è a Milano.
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
Lo scopo per cui facciamo questi finanziamenti è quello di renderci visibili.
BERNARDO IOVENE
Ma poi ricevete favori?
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
No guardi, se il meccanismo fosse il favore non lo faremmo in modo pubblico, non Le pare, sarebbe anche troppo banale? No, l'esigenza è quella di chiarire certamente i contributi vengono fatti, indirizzati, verso quei partiti che "noi sentiamo più vicini" da un punto di vista della...
BERNARDO IOVENE
E in questo caso Alleanza Nazionale ultimamente, forse perché il ministro dell'ambiente era di Alleanza Nazionale?
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
Insisto, no, Alleanza Nazionale è uno dei partiti che abbiamo finanziato. Noi finanziamo sistematicamente i DS da anni senza visibilità perché lo facciamo attraverso il sostentamento di loro iniziative che, se mi consentite... .
BERNARDO IOVENE
Dove governano lo fate?
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
No, a livello nazionale.
BERNARDO IOVENE (fuori campo)
A livello nazionale Sposetti non ricorda.
UGO SPOSETTI- Tesoriere Democratici di Sinistra
Se me la fa conoscere, se loro fanno...
BERNARDO IOVENE
Hanno detto che danno soldi attraverso le feste dell'unità.
UGO SPOSETTI- Tesoriere Democratici di Sinistra
Beh, di feste dell'unità ne facciamo 3.500. Può darsi che danno 1.000 euro alla festa del paesino dove abita un dirigente. Non lo so!
BERNARDO IOVENE
Questa visibilità che Lei dice, cioè "noi facciamo finanziamento ai partiti per acquistare visibilità", no, che cosa vuol dire?
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
Acquisire visibilità, non acquistare... termine infelice!
BERNARDO IOVENE
Scusi...
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
No, perché sa...
BERNARDO IOVENE
Acquisisce visibilità, cioè che cosa vuol dire?
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
Guardi, un' azienda che fa produzione...
BERNARDO IOVENE
Si, ma voi partecipate a gare pubbliche poi, cioè la visibilità dove sta?
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
Sta nel fatto del... come dire, trasferire... allora, le gare pubbliche vengono affidate con gara ovviamente, no? Nel nostro settore non esiste un affidamento ai privati. Innanzitutto perché le istituzioni che ricevono i contributi sono sempre diverse da quelle che fanno le gare, un fatto strutturale.
BERNARDO IOVENE
E allora perché lo fate? Ve lo chiedono?
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
No, guardi, questo è un meccanismo perverso. Capisco che la cosa sia sottile. Innanzitutto è un problema di... come dire, di vicinanza ideale ed è il motivo per cui...
BERNARDO IOVENE
Beh, però se Lei dice che finanzia i DS, poi Alleanza Nazionale, poi Forza Italia, insomma...
PIETRO COLUCCI- Amministratore Delegato Waste Italia
Eh, guardi, se Lei fa un'analisi un po' più approfondita di quella che appare, si renderà conto che tra i DS nell'ambito della coalizione di centro sinistra e Forza Italia nell'ambito di centro destra, troverà delle assonanze che non Le possono sfuggire. C'è un problema, diciamo di moderazione.
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www.noipescantina.it
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