lunedì 12 settembre 2011

La borghesia dei rifiuti: la DANECO, i fratelli Colucci, le loro mani sul Paese


Hanno vinto un appalto da 300 milioni, per l’inceneritore di Salerno. Ma sono indagati dalla Lombardia alla Sicilia per reati ambientali, subappalti sospetti, truffa, corruzione. Radiografia del gruppo Unendo-Daneco, di proprietà dei fratelli Colucci.




Trecento milioni di euro di investimenti e circa mezzo miliardo di profitti sicuri per costruire e gestire, per vent’anni, un inceneritore nella città di Salerno. A vincere la gara d’appalto indetta dalla Provincia di Salerno è una delle aziende leader nel settore dei rifiuti: la Daneco, società dellaholding Unendo, un colosso da oltre 200 milioni di euro di fatturato e oltre 3mila clienti tra le maggiori industrie internazionali, riconducibile alla proprietà dei fratelli Colucci, Pietro e Francesco. Originari di Napoli, sui rifiuti hanno costruito un impero arrivando al punto di acquisire la filiale italiana della Waste management, la multinazionale statunitense dello smaltimento dei rifiuti. La sede della holding è a Milano, a due passi da Piazza Affari. Gli interessi spaziano dalla raccolta dei rifiuti al solare, passando per la gestione di impianti industriali di trattamento e discariche per scarti industriali. Gli “emigranti di successo” ne hanno fatta di carriera, entrando a pieno titolo in quel «ristretto giro di operatori» del ciclo dei rifiuti. Nel 2000 le società della famiglia Colucci vennero analizzate in un’inchiesta parlamentare condotta dalla Commissione Scalia, che giunse a conclusioni preoccupanti: «Se quello descritto non è ancora un cartello – si legge nella relazione finale – è certamente un sistema che presenta elementi rilevanti di distorsione del mercato, con ricadute negative sullo stesso funzionamento delle regole della libera concorrenza». La relazione terminava con l’annuncio di ulteriori approfondimenti, ma finora l’inchiesta non ha avuto seguito. Sono passati 10 anni, e i fratelli Colucci, giunti al culmine della loro ascesa, hanno recentemente deciso di dividere l’impero. A Pietro, fino a pochi mesi fa presidente diAssoambiente (Confindustria), la gestione di Kinexia (energie rinnovabili) e Waste (rifiuti speciali); a Francesco la capogruppo Unendo e la preziosa controllata Daneco.


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http://informarexresistere.fr/2011/07/17/la-borghesia-dei-rifiuti-la-daneco-i-fratelli-colucci-le-loro-mani-sul-paese/

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