venerdì 8 luglio 2011

Prevenire le alluvioni utilizzando ... gli ALBERI!!!



L'esempio di SELVA DI PROGNO:
Ha cent'anni e li porta benissimo la Foresta di Giazza, la prima costituita come bene demaniale in Italia e inaugurata il 10 agosto 1911 con la presenza dell'allora ministro dell'agricoltura Francesco Saverio Nitti. Erano anni che si lavorava al progetto, dopo due tremende alluvioni (1824 e 1882) che avevano devastato la Val d'Illasi, coprendo le campagne di ghiaia e sassi e mettendo in ginocchio un'agricoltura di sussistenza.
Il comitato forestale di Verona cominciò ad acquistare terreni dai privati e dal Comune di Selva di Progno, mettendo le basi per un'area demaniale nella quale avviare il progetto pilota di forestazione. Oggi la foresta di Giazza sorge a cavallo di tre province (Verona, Trento e Vicenza), ma la superficie maggiore (1.088 ettari su 1.904) è veronese. Allora non fu facile perché la parte trentina era sotto l'Impero asburgico, ma lì si dimostrò l'intelligenza austriaca che acconsentì alla forestazione anche dei territori su cui ebbe sovranità fino alla Grande guerra, proprio in prospettiva di tutela dell'ambiente e di un interesse sovranazionale.
Oggi se la Val d'Illasi è uno scrigno di colture di pregio, preservato anche da recenti episodi di frane e inondazioni, lo si deve all'attenzione delle amministrazioni di allora e al lavoro di uomini come l'ispettore forestale Angelo Borghetti e di centinaia di zappatori di Giazza e Selva che a forza di braccia e di gerle in spalla costruirono terrazzamenti e misero a dimora, solo fino al 1908, ben 700mila alberelli cresciuti nel vivaio degli orti forestali Turcato attivo fin dal 1901. All'impresa, che servì anche a stemperare la piaga dell'emigrazione della popolazione cimbra, parteciparono uomini e donne e costò allora, solo per l'acquisto di piante, 44mila lire.


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